Furti di componenti

Aumentano i furti di componenti, non di auto

Ogni giorno sulle strade italiane vengono rubati oltre 312 autoveicoli, 13 ogni ora. L’attività di prevenzione e contrasto delle Forze dell’Ordine riesce a restituire al proprietario solo il 45% dei veicoli rubati. Di oltre la metà dei veicoli rubati si perdono le tracce. In 15 anni un parco auto complessivo di ben 1.232.780 unità è scomparso nel nulla.

Dunque nel nostro Paese resta alta l’attenzione nei confronti di questo fenomeno, che oggi interessa in modo particolare i veicoli premium. In controtendenza rispetto al dato nazionale (leggi news), crescono infatti i furti delle auto di alta gamma, come i modelli Mercedes-Benz e Audi.  Ma il problema riguarda anche altre tipologie di vetture, come ad esempio le Smart e i SUV. In particolare, tra questi ultimi, Range Rover, Nissan Qashqai e Toyota RAV sono i modelli più ricercati.

Aumentano i furti di componenti, mentre quelli delle auto calano

Massimo Braga – LoJack Italia

“Il fenomeno dei furti in generale ha subito ormai una decisa evoluzione con un forte coinvolgimento delle organizzazioni criminali nel business internazionale e con l’utilizzo di dispositivi tecnologici in grado di sottrarre in pochi secondi veicoli di ultima generazione senza danneggiarli”, spiega Massimo Braga, Vice Direttore Generale di LoJack Italia.

Ai furti di auto si aggiungono i furti di componenti, in particolare dei navigatori satellitari. Si tratta di un trend che ha visto uno sviluppo importante negli ultimi 2-3 anni e che produce un impatto decisamente elevato sul settore: il dispositivo, infatti, a seconda del segmento di appartenenza del veicolo, ha un costo variabile tra i 1.700 e i 7.000 euro (per i veicoli premium).

Il problema, se è grave per i privati, lo è altrettanto per chi utilizza un’auto aziendale, e ha delle ricadute sull’attività di fleet manager e noleggiatori.

I fleet manager lamentano difficoltà legate in particolare proprio al furto di navigatori satellitari sulle auto in flotta.

“I furti dell’intera vettura sono rari, ne abbiamo subiti tre negli ultimi dieci anni – ha spiegato a Mission Fleet Ricciardo Muradore, Facility & General Services Manager di Beiersdorf -. Più frequenti i furti di componenti, in primis navigatori: abbiamo avuto questo problema su Audi A6 e BMW 530 e in passato anche sulle Volkswagen Golf. Addirittura è capitato che la stessa auto subisse la sottrazione del navigatore anche più volte”.

Il fattore ‘rischio furto’ tuttavia non è un deterrente per l’inserimento dell’auto in car list. “Nella scelta delle auto da proporre ci basiamo più su altri criteri, come ad esempio l’ottimizzazione dei costi – ha spiegato Alferio Paolillo, Responsabile Facility Management e Servizi Generali Edison -. Per i dirigenti ci orientiamo su modelli di alta gamma, mentre le auto di fascia più bassa vengono utilizzate per lo più nelle realtà operative e dunque sono già di per sé meno soggette al problema. In generale, comunque, abbiamo notato che le auto ricche di optional sono più esposte al rischio di furti”.

Leggi un approfondimento di questa notizia sul prossimo numero di MissionFleet.

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