Car2go, “Il futuro del car sharing è elettrico”

Il futuro del car sharing è con auto elettriche. Autonomo e connesso. A dirlo è Thomas Beermann, Ceo di car2go Europe che a 8 anni di distanza dal lancio del servizio nella città tedesca di Ulm, conta oggi 14.000 vetture sparse in 29 città del mondo, di cui 14 in Europa e 4 in Italia.

“Tutte le tendenze socio-economiche di oggi giustificano la condivisione di veicoli: l’urbanizzazione crescente, la digitalizzazione progressiva e il desiderio delle nuove generazioni di accedere ad un servizio anziché possederlo. Non c’è da meravigliarsi, quindi, che il settore sia in piena espansione. Un veicolo car2go, infatti, viene in media noleggiato ogni 1,3 secondi” ha detto il manager.

Del resto i segnali mostrano che il car sharing sta per registrare una forte crescita. Un recente studio, condotto da Frost&Sullivan, prevede che il numero di utenti del car sharing in tutto il mondo aumenterà di cinque volte entro il 2025 passando dagli attuali 7,9 a 36,7 milioni iscritti.

Un altro studio della World Bank dice che entro il 2045 le persone che vivranno in città aumenteranno di circa 1,5 volte rispetto ad ora, arrivando ad essere sei miliardi. Con pesanti riflessi sulla mobilità urbana e sull’inquinamento, come peraltro mostra l’ultimo report Istat sulla soddisfazione dei cittadini per le proprie condizioni di vita: per gli italiani i principali problemi sono quelli che riguardano qualità dell’aria e inquinamento (al secondo posto per il 38% delle famiglie italiane), traffico e sicurezza degli spostamenti (al terzo per il 37,9%) e difficoltà di trovare parcheggio (al quarto per il 37,2%) o un collegamento con il mezzo pubblico (al sesto per il 32,9%).

“In questo contesto – continua Beermann – car2go rappresenta una delle soluzioni di mobilità più concrete, utili ed innovative a disposizione dei cittadini per affrontare queste problematiche e ridurne l’impatto. Un recente studio dell’Università di Berkeley ha dimostrato, infatti, che ogni veicolo car2go elimina ben 11 auto private dalle nostre città, riducendo così la congestione da traffico, consentendo di liberare spazio prezioso per il parcheggio e migliorando la qualità dell’aria. Se le flotte del car sharing fossero completamente composte da veicoli elettrici, l’effetto positivo sulla qualità dell’aria nei centri urbani aumenterebbe di gran lunga. I governi stanno già promuovendo la e-mobility e gli incentivi aumenteranno sicuramente nei prossimi anni. car2go, al momento, possiede la più grande flotta al mondo di auto elettriche adibite al car sharing utilizzando un totale di 1.300 Smart fortwo elettriche a Stoccarda, Amsterdam e Madrid. Nella sola Madrid, i 123.000 clienti car2go risparmiano un totale di 775 tonnellate di CO2 all’anno grazie alla flotta 100% elettrica”.

Il presente, però, è costituito anche da auto connesse e da comunicazione C2C o C2X, che sono già realtà nel campo del car sharing free-floating. I veicoli car2go sono collegati, visibili e accessibili in tempo reale tramite l’app per smartphone dei clienti. La tecnologia può quindi essere la base per molti altri servizi correlati. Un esempio recente: il servizio Daimler di delivery “smart ready to drop”, che ha trasformato la collocazione dell’auto in un indirizzo di consegna del pacco e il baule della vettura in una casella postale.

Ma si guarda già al domani: una previsione di Frost & Sullivan dice che, entro il 2025, la guida autonoma influenzerà in modo significativo il car sharing: le auto potranno parcheggiarsi da sole e guidare autonomamente fino a raccogliere i clienti. car2go ha già acquisito la conoscenza utile per sapere con precisione quando e dove si verifica la domanda di mobilità nelle città, prerequisito necessario per essere in grado di gestire in modo efficiente le flotte di car sharing a guida autonoma in futuro. Thomas Beermann è convinto: “Il car sharing free-floating di car2go è pronto a continuare la sua strada affermandosi come elettrico, autonomo e connesso. Il nostro servizio sarà una parte fondamentale della mobilità sostenibile nel futuro e permetterà di migliorare la qualità della vita nelle città di tutto il mondo”.

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