leaseplan e le riforme

Leaseplan e le riforme urgenti, per 150mila immatricolazioni in più

Per 150mila immatricolazioni in più, quali ipotesi possibili? Mentre il mercato dell’auto stagna, da Leaseplan vengono alcune soluzioni che spronerebbero il settore delle auto aziendali.

“Le remore all’acquisto di autovetture nell’attuale situazione non riguardano solo i privati, ma anche le auto aziendali che in Italia subiscono una forte penalizzazione fiscale che ne rende l’acquisto e l’utilizzo molto più costosi che negli altri paesi europei”, spiega una nota dell’operatore di noleggio a lungo termine.

Considerato l’evidente stallo delle vendite che allontanano ulteriormente l’obiettivo di rientro ai livelli pre-crisi, come abbiamo messo in evidenza in questo articolo sulle immatricolazioni di metà anno, almeno due iniziative provocherebbero una scossa.

leaseplan e le riforme
Alberto Viano, Leaseplan italia

Secondo Alberto Viano, amministratore delegato di Leaseplan Italia, dovrebbe essere un’assoluta priorità del Governo adeguare la fiscalità sull’auto aziendale agli standard europei. “E ciò essenzialmente per migliorare la competitività delle aziende italiane e rilanciare l’economia”, spiega una nota della società.

Leaseplan e le riforme urgenti, promesse da molti anni

“In attesa di questa riforma promessa da molti governi e da molti anni vi sono tuttavia due provvedimenti che dovrebbero essere adottati subito e che potrebbero dare una spinta la mercato dell’automobile stimabile in 150.000 immatricolazioni in più all’anno”, continua.

Secondo Viano, il primo provvedimento che potrebbe generare 100.000 immatricolazioni in più all’anno, è proprio l’introduzione dell’integrale detraibilità dell’IVA.

Ma anche la reintroduzione dei super ammortamenti per le autovetture utilizzate come beni strumentali sarebbe auspicabile. “In passato hanno offerto un contributo importante per ridurre il costo della mobilità aziendale e  potrebbero generare nel periodo di validità del provvedimento 50.000 immatricolazioni in più all’anno”.

In questo articolo abbiamo riepilogato sulle quote di detrazione Iva in base all’utilizzo del veicolo.

Il super ammortamento, mancato per le auto

Il maxi sconto per chi investe in beni strumentali nuovi, detto super ammortamento, non è stato prorogato con la Legge di bilancio 2019, bensì reintrodotto dal decreto crescita, fino al 31 dicembre 2019. Purtroppo restano escluse anche nel 2019 le auto e altri veicoli, seppure strumentali all’attività d’impresa. Eccezion fatta per gli autocarri, come vi spieghiamo più avanti.

Gli acquisti di veicoli devono essere effettuati dal 1° aprile al 31 dicembre 2019, con possibilità di estensione fino al 30 giugno 2020. A condizione che entro il 31 dicembre prossimo deve essere pagato almeno il 20% del prezzo del mezzo, ed essere firmato il contratto con il venditore.

I veicoli compresi nell’incentivo sono citati nell’articolo 54 del Codice della Strada: autobus, autocarri, trattori stradali, autoveicoli per trasporti specifici, autoveicoli per uso speciale, autotreni, autoarticolati, autosnodati e mezzi d’opera.

Non rientrano in questo nuovo super ammortamento i mezzi dell’art. 164 del testo unico delle imposte sui redditi (Tuir).

E cioé autovetture, aeromobili da turismo, navi, imbarcazioni da diporto, autocaravan, ciclomotori, motocicli, veicoli adibiti ad uso pubblico e veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti.

Infine, restano esclusi i mezzi a noleggio, in questo caso l’ammortizzazione spetta al noleggiatore. In quanto con tale “maxi sconto” si applica in deduzione d’imposta un valore maggiore (il 30%) rispetto al valore di ammortamento dei nuovi beni strumentali acquistati dall’azienda.

Secondo i calcoli di Leaseplan, un’auto immatricolata su sei è ormai destinata al noleggio a lungo termine. Un mercato florido e che continua a crescere nel 2019.

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