Mercato auto Italia 2022

Mercato auto Italia 2022, vendite a -9,7% e spesa a 35 mld

Mentre le immatricolazioni di auto nuove scendono e si attestano a 1,3 milioni di unità, secondo le prime stime la spesa totale potrebbe aumentare

Il mercato auto Italia 2022 salvato dalla performance del mese di dicembre, che fa chiudere l’anno con 1.316.702 unità vendute. Numeri alla mano si tratta di una flessione del 9,7% rispetto al 2021, quando le immatricolazioni complessive furono 1.458.032.

I dati pubblicati ieri dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti mostra anche che a dicembre 2022 il mercato dell’auto ha totalizzato 104.915 immatricolazioni. Ossia +21% rispetto alle 86.718 unità di 12 mesi prima.

«Il rialzo di dicembre avviene per il terzo mese consecutivo» afferma Paolo Scudieri, il presidente dell’Associazione nazionale della filiera dell’industria dell’auto (Anfia).

L’anno appena concluso è comunque un periodo che definire particolare è dire poco. Segnato dalla crisi dei semiconduttori, delle materie prime e della logistica, è ulteriormente peggiorato in conseguenza delle ripercussioni del conflitto in Ucraina.

«Quest’ultimo ha innescato una grave crisi energetica e ulteriori strozzature nelle catene di fornitura a livello europeo e globale. Ma è anche stato l’anno in cui, finalmente, si è potuto contare su uno specifico Fondo automotive con una programmazione pluriennale, fino al 2030, delle risorse stanziate. Questo sia per le misure di supporto alla domanda, per la diffusione delle tecnologie a zero e bassissime emissioni, sia per gli strumenti di accompagnamento alla riconversione produttiva della filiera».

Al via gli incentivi 2023 all’acquisto

Se il mercato auto Italia 2022 è calat, potrebbe esserci una inversione di tendenza nell’anno appena iniziato. Da ieri sono disponibili gli incentivi 2023 all’acquisto di nuove auto a zero e a basse emissioni. Uno stanziamento di 575 milioni di Euro suddivisi nelle fasce di incentivazione 0-20 g/km di CO2 (vetture elettriche), 21-60 g/km di CO2 (vetture ibride plug-in) e 61-135 g/km di CO2 (vetture ibride tradizionali e vetture termiche a basse emissioni, con il vincolo di rottamazione della vecchia vettura).

Le prime due accessibili anche al comparto dell’autonoleggio e prenotabili dal 10 gennaio. «Auspichiamo che i 250-260 milioni di euro da noi stimati come ‘avanzo’ degli incentivi 2022 vengano riallocati, per il 2023, a favore delle fasce di incentivazione 0-20 e 61-135 g/km di CO2».

Mercato auto Italia 2022: male elettriche e plug in, bene le ibride

Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, le immatricolazioni di autovetture a benzina si sono ridotte del 16,3% (quota: 27,8%) e quelle di auto Diesel del 20,1% (quota: 19,6%).

Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano ora il 52,6% nell’intero 2022, in flessione dello 0,7%. Le autovetture elettrificate hanno una quota del 42,9% e crescono dello 0,8%.

Tra queste, le ibride non ricaricabili sono in aumento del 6,8%, con una market share del 34%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili calano del 17,1% e hanno una quota 2022 del 8,9%.

Ini dettaglio: le auto elettriche e le ibride plug in subiscono entrambe flessioni, rispettivamente del 26,9% e del 8,1%. Infine, da inizio 2022 le autovetture Gpl risultano in crescita del 10,5% e quelle a metano in calo del 65,9%.

Dataforce: la Cina ci salverà?

«Non è la mancanza di incentivi a frenare le immatricolazioni di auto elettriche» commenta Laura Gobbini, project manager & data analyst di Dataforce Italia, società di analisi di mercato che opera a livello internazionale. «È piuttosto la mancanza di interesse da parte dei clienti, che non sono nemmeno invogliati a noleggiarle. Perché non ci sono neanche i canoni vantaggiosi ad attirare, visto che i noleggiatori stanno facendo fatica a rivendere le poche elettriche già rientrate».

Auto che nel frattempo sono diventate tecnologicamente obsolete, molto più vecchie di un Diesel o di un benzina di pari età.

«L’implosione sarà evitata grazie all’offerta cinese» aggiunge Salvatore Saladino, country manager di Dataforce Italia. «Nei prossimi anni conquisterà una fetta di mercato che le case europee non vogliono più».

Ringrazieremo la Cina di evitare il collasso della filiera automobilistica europea? «Già adesso di cinese dentro le architetture delle auto con marchi europei c’è molto più di quello che si immagini. E sui prezzi che non scendono, al contrario della parabola cinese, dove l’elettrico è partito più caro del termico per arrivare adesso a un prezzo del 33% inferiore» continua Saladino.

«In Europa vivremo la parabola dove i prezzi del termico cresceranno fino a superare quelli dell’elettrico, in una spirale di speculazione che sembra non aver fine».

Le previsioni di Dataforce per il 2023 prevede un mercato totale passenger cars di 1.406.000 unità, in crescita del 6,3% sul 2022 per un totale di 83.904 targhe aggiuntive. Sarà una crescita soprattutto ascrivibile ai canali del noleggio.

Nel 2022 gli italiani hanno speso 35 mld per le auto nuove

Se il mercato auto Italia 2022 guarda alle vendite totali, le stime del Centro Studi Fleet&Mobility si riferiscono alla spesa degli italiani (famiglie e imprese) per immatricolare nuove auto. Dopo una elaborazione sulla base dei dati ufficiali fornite da Dataforce e realizzate grazie al supporto di Mapfre Warranty e di Texa-TMD, la cifra si attesta sui 35 miliardi di euro.

Si tratta di un calo dell’1,5% rispetto al 2021, nonostante il crollo dei volumi sia del 9,7%. Queste stime non hanno ancora potuto elaborare gli incrementi dei listini occorsi durante l’anno. Pertanto, è altamente probabile che quando verranno computati il mercato 2022 risulterà in valore superiore a quello 2021, nonostante il crollo dei volumi.

Il calo in valore è stato molto mitigato dai minori incentivi messi in campo dal Governo: meno di 280 milioni a fronte di quasi un miliardo e 50 milioni dello scorso anno.

Il calo del valore è stato frenato anche dal fatto che i volumi sono mancati dal segmento delle famiglie, che acquistano auto di valore inferiore rispetto alle imprese e al noleggio. Il mercato di questi ultimi è invece cresciuto in volume del 6% e in valore dell’11%.

Il prezzo medio netto? Oltre 26.000 euro rispetto ai 24.300 dell’anno precedente e ai 21.000 del 2019.

«Chi lamenta che il mercato auto sia asfittico, con i volumi ai minimi storici, e invoca contributi pubblici dovrebbe interrogarsi sull‘impatto che questi aumenti dei prezzi hanno avuto. E anche su quanto sia etico chiedere di sostenerli con i soldi dei contribuenti». Così ha commentato Pier Luigi del Viscovo, del Centro Studi Fleet&Mobility.

DR Automobiles triplica le vendite

Nel 2022, Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride occupano rispettivamente prima, seconda e quarta posizione nel segmento mild/full hybrid. Tra le PHEV, Jeep Compass è il modello più venduto nel 2022, seguito da Jeep Renegade. Tra le elettriche, Fiat 500 risulta ancora una volta il modello più venduto da inizio anno.

DR Automobiles triplica le vendite dei suoi modelli sul mercato italiano, con una crescita rispetto al 2021 del 192,8%.

In riferimento al mercato per segmenti, nel mese di dicembre le autovetture utilitarie e superutilitarie rappresentano il 31,5% del mercato, in aumento del 10,4%. Le auto dei segmenti medi hanno una quota di mercato dell’11,1% a dicembre, con un mercato in crescita del 32,6% rispetto all’ultimo mese del 2021.

I Suv hanno una quota di mercato pari al 54,5% nel mese, in aumento del 26,6%. Il 22,6% dei Suv venduti è di un brand del Gruppo Stellantis.

Monovolumi e multispazio rappresentano l’1,1% del mercato di dicembre e perdono il 45,8% dei volumi rispetto a dicembre 2021.

Mercato auto Italia 2022, boom dell’usato

Per il Gruppo Stellantis, le immatricolazioni complessive ammontano a 463.804 unità (-15,9%), con una quota di mercato del 35,2%.

Per finire, il mercato dell’usato totalizza 402.769 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a dicembre 2022, il 46,5% in più rispetto a dicembre 2021. Nell’intero 2022, i trasferimenti di proprietà sono 4.645.339, in crescita del 34,5% rispetto al 2021.

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