mobilità sostenibile

Air France utilizza mezzi elettrici a batterie riciclate

La mobilità sostenibile in Francia passa anche dagli aeroporti. Air France, infatti, sta avviando la graduale sostituzione dei motori termici dei veicoli a nastro che caricano i bagagli nella stiva degli aerei con veicoli elettrici derivati da processi di riciclo.

“Coerentemente con l’annuncio del governo francese di sostenere il settore dell’energia pulita – spiega una nota della compagnia aerea -, Air France integra lo sviluppo sostenibile nelle proprie attività operative”.

L’aerolinea ha scelto di collaborare con CarWatt, una startup francese che recupera e ricicla le batterie agli ioni di litio utilizzate dai veicoli elettrici privati per dar loro una seconda vita.

Il primo prototipo operativo è stato appena messo in servizio all’aeroporto Paris-Charles de Gaulle. La conversione di altri 10 veicoli a nastro supplementari è attualmente in fasedi studio.

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Mobilità sostenibile in aeroporto, i vantaggi

“I vantaggi di questa transizione sono molteplici”, osserva Air France. Anzitutto riducendo le emissioni di CO2 di tre tonnellate all’anno, limitando le emissioni di particolato e riducendo i livelli di rumore. In più, la compagnia potrà migliorare le prestazioni operative ottimizzando la sicurezza durante le operazioni di avvicinamento agli aeromobili. Infine, otterrà migliori risultati economici riducendo l’obsolescenza, prolungando il ciclo di vita di questi veicoli e limitandone i costi di manutenzione.

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Solo auto elettriche dal 2040: quanto costerà allo Stato?

Come noto, la Francia ha un progetto molto ambizioso: di produrre solo auto elettriche nel 2040. Lo ha fissato Nicolas Hulot, ex ministro dell’ambiente, in carica fino al maggio 2018. La fine delle auto diesel e a benzina costerà allo Stato 500 miliardi in due decenni, benché sia realizzabile.

Lo ha stabilito un rapporto parlamentare presentato recentemente e pubblicato dalla stampa economica d’Oltralpe.

La graduale neutralizzazione della flotta di veicoli con motori termici potrebbe portare a emissioni di CO2 “divise per cinque tra oggi e il 2040”, afferma il rapporto.

Questo consente al governo di allinearsi con l’obiettivo di decarbonizzare l’economia francese entro il 2050. Ma il disegno di legge è molto pesante per lo stato.

Secondo questo rapporto, ancora provvisorio, potrebbe ammontare a “500 miliardi di euro in venti anni”, come detto.

Tre fattori incidono: da un lato, la somma degli aiuti per l’acquisto di veicoli a basse emissioni di carbonio (circa 10 miliardi all’anno). Il rapporto include un’estensione entro il 2030 del super bonus all’acquisto di veicoli elettrici di 6.000 euro, quindi un passaggio a 3.000 euro dopo tale data.

Inoltre, saranno necessari elevati costi di infrastruttura per ampliare la rete di stazioni di ricarica pubbliche (25mila oggi).

Secondo il rapporto, la creazione di una rete capillare costerebbe tra i 30,7 e i 108 miliardi di euro in venti anni.

Infine, lo Stato perderà l’incasso delle tasse sui prodotti petroliferi. Nel 2019 dovrebbe ottenere 37,7 miliardi di euro.

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