ricarica rapida opel

La ricarica rapida Opel da 100 kW è di serie

Ricarica rapida Opel: da oggi è di serie. Caricare la batteria dell’auto elettrica fino a 100 kW in corrente continua (DC) presso una stazione di ricarica pubblica senza dover ricorrere ad optional è più facile che mai. I possessori della Opel Corsa elettrica, di Combo-e Life, Mokka-e, Zafira-e Life o di un veicolo commerciale leggero come Opel Combo-e e Vivaro-e ora possono caricare in pochi minuti.

Oltre a fruire della corrente alternata (AC) monofase o trifase, con caricatore di bordo da 7,4 kW o 11 kW.

Ricarica rapida Opel in 30 minuti

Quanto ci vuole per ricaricare la vettura oppure un Lcv a zero emissioni?

Per esempio, a 100 kW in DC, la batteria da 50 kWh di Opel Corsa-e fa il pieno all’80% della capacità in soli 30 minuti.

In questa fase di penetrazione dei modelli elettrici sul mercato, le Case sono impegnate a comunicarne i vantaggi. Tra i quali spicca il piacere di una guida molto dinamica.

Ecco che il motore elettrico della Corsa elettrica produce 100 kW (136 CV) e mette a disposizione 260 Newton metri di coppia massima immediatamente, sin dalla partenza.

Ciò consente alla vettura uno scatto da 0 a 50 km/h in 2,8 secondi e da 0 a 100 km/h in 8,1.

Corsa-e ha tre modalità di guida: Normale, Eco e Sport. Con tutte si tiene sotto controllo il livello di carica della batteria, il consumo di energia e l’autonomia da un menu specifico sullo schermo del sistema di infotainment.

Per tutti i modelli, l’app “myOpel” permette di verificare da remoto l’autonomia e il livello di carica, programmare l’ora d’inizio del pieno presso la wallbox domestica, oppure selezionare l’avvio della climatizzazione e del riscaldamento.

Diversamente, se si deve cercare una colonnina pubblica si utilizza l’app Free2Move con oltre 220.000 punti di ricarica in Europa.

Con queste funzionalità digitali, la Casa offre un servizio completo, in virtù del lancio dei prossimi nove veicoli elettrici, plug in compresi.

Occhio, questi ultimi dal 2028 andranno a sparire dal listino. Parola d’ordine? Zero emissioni.

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