I rischi della svolta elettrica nell’auto e il made in Italy che non soccombe alla Cina

La seconda giornata di #FORUMAutoMotive parla di Cina e transizione ecologica, ma anche ideologica. Come sempre tanti gli spunti per il settore, tantissimi e sintetizzabili così: la complicata transizione green, lo sviluppo dell’innovazione made in Italy su quattro ruote, l’invasione dei brand cinesi sul mercato europeo e i rischi sociali, economici e occupazionali connessi alla svolta elettrica.

Il promotore Pierluigi Bonora ha introdotto i lavori, evidenziando come la tecnologia ha inciso tantissimo sia sul fronte della sicurezza sia dal punto di vista della riduzione delle emissioni. Peccato, però, che di questa evoluzione si sia inserita l’ideologia martellante contro le motorizzazioni endotermiche. Non basta l’ideologia, ma servono azioni concrete da tutta l’Europa e non ragionare come singolo Stato. Ci vuole più razionalità, il green non deve diventare un business”.

Premio Dekra

Il premio DEKRA Road Safety Award 2022 è andato alla Croce Rossa Italiana, nella figura del Presidente, Avv. Francesco Rocca. Il motivo è l’essersi distinta nella sicurezza stradale grazie al servizio di ambulanze, di primo soccorso e di formazione, con il fine di sensibilizzare la popolazione, di fare campagne informazione.

Italia e start-up automotive

La prima tavola rotonda si è focalizzata sull’innovazione nel mondo della mobilità e sulle start-up che popolano il nostro territorio. Gabriele Ferrieri, Presidente ANGI (Associazione nazionale giovani innovatori) ha ricordato che “ANGI ha creato una sinergia con 5.000 stakeholder e personaggi politici per promuovere l’innovazione in Italia. È stato un percorso importante con anni in prima fila pieni di eventi e iniziative: passando dalla cybersicurezza al problema energetico e fino all’introduzione in Italia del metaverso attraverso un evento recente. Abbiamo promosso all’interno dei territori l’innovazione per dare voce ai giovani talenti”.

Hazim Nada di AEHRA evidenzia come “l’8 novembre ci sarà il lancio della nostra prima vettura elettrica. Il progetto nasce 3 anni fa. In Italia c’è un know-how di primissimo livello, ma mancava ancora la realtà elettrica. Questo ci ha spinto alla realizzazione del veicolo. Le dimensioni sono quelle classiche di un Suv o una berlina. La macchina l’abbiamo pensata sul treno e l’esperienza Aerogravity ci ha dato un grande aiuto per il progetto”.

Sempre sul tema dell’innovazione si è soffermato Ludovico Campana di TUC.technology, che “è stata fondata nel 2018 dopo vari anni di lavoro come designer nell’industria sviluppando auto. Tuc è l’USB della mobilità. È volta a risolvere problemi importanti all’interno dell’auto. TUC consente di realizzare l’automobile ‘LEGO’, configurando il veicolo in base alle esigenze, uscendo dal lusso e passando alla funzionalità di cui hanno bisogno le città e gli utilizzatori. La sfida di Tuc è quella di rendere universale l’auto”.

La parola è poi passata a Eugenio Razelli Presidente Motor Valley Accelerator: “Siamo partiti nel 2018 per trasformare il Salone di Bologna nel Modena Motor Gallery. Recentemente abbiamo promosso il secondo EXPO Day annunciando altre 8 start-up. È importante che le start-up possano parlare con le aziende per passare dall’università all’imprenditorialità. Noi diamo alle start up circa 120mila euro per l’accelerazione, poi le seguiamo e facciamo investimenti su alcune seguendo alcuni criteri. L’aspetto che piace di più della Motor Valley Accelerator è l’idea di entrare in contatto con le aziende presto”.

Alberto Stecca Amministratore Delegato Silla Industries ha poi illustrato la propria realtà: “Facciamo parte del mondo della ricarica. Abbiamo iniziato in 2 nel 2017 con uno strumento che aiuta la ricarica elettrica con il fotovoltaico privato. Ci siamo finanziati con i clienti, e oggi siamo in 45 con 2,5 milioni di fatturato.

Stiamo pensando alla macchina come accumulatore per le case e a sistemi di accumulo separati”.  Il focus si è poi spostato sull’elettrificazione che passa attraverso le infrastrutture, tra difficoltà e opportunità.

Costantino Fassino Responsabile Commercial Operations di Free2move eSolutions, ha spiegato come: “eSolutions è il brand della mobilità Stellantis, si propone di superare l’ansia da elettrificazione. Fornisce sistemi di ricarica domestica, pubblica in alternata e continua e sistemi di integrazione di ricarica pubblica; aggreghiamo punti di ricarica a livello europeo. Dalla nostra app si può visualizzare più del 90% delle colonnine in tutta Europa. Vogliamo dimostrare che comunque l’elettrificazione è possibile”.

Gli ha fatto eco Marc-Oliver Rossi – Chief Commercial Officer Italia di Atlante: “Nasciamo come progetto per la rete di ricarica fast e ultra-fast. Il mercato delle ricariche è effervescente e ciò porta a una sicurezza nella transizione all’elettrico. Noi siamo molto contenti in quanto in meno di un anno di vita abbiamo creato un gruppo internazionale di 80 persone. Vogliamo che tutta la rete sia sostenibile e non solo noi come azienda, a partire dai fornitori e trasportatori”.

Offerta auto in Italia a tutta Cina

La tavola rotonda si è aperta con l’intervento di Sly Sodano, ideatore della supercar Anomalya, ovvero non conforme. “Abbiamo deciso di costruire una vettura nostra, un giocattolo per adulti. L’auto pesa 1080 kg e c’è tutto quello che serve per divertirsi. Un motore 3.2 aspirato che non scende mai sotto i 10 km/L di consumi”.

È poi intervenuto Andrea Bartolomeo – Country Manager- Vice President at MG Motor Italy: “L’esperienza di MG è diversa da Volvo. La questione dopo il rilancio in Europa è stata scegliere tra diventare un brand di volumi o un marchio riconosciuto. Noi spingiamo per coprire tutti i segmenti. E bisogna arrivarci con una gamma, per rispondere a tutte le esigenze e richieste. Oggi proponiamo un’offerta 70% termica e 30% elettrico, con soluzioni ibride. Puntiamo a rispondere alle esigenze di clienti che entrano in concessionaria e non trovano i prezzi di 5 anni fa. La forza del marchio è la storicità; non viene associata al prodotto cinese come qualche anno fa”.

Parola poi a Dino Brancale, Amministratore Delegato AVL: “Siamo ben piazzati per quanto riguarda i powertrain alternativi e l’Euro 7 sembra una spinta esagerata che porta a un cambiamento immotivato. Ora sono già presenti soluzioni a emissioni zero, diverse dall’elettrico, che contribuiranno alla transizione. I cinesi stanno venendo a investire qui e collaborano con gli europei per la produzione di vetture elettriche. Basti pensare agli arabi che stanno investendo molto sull’elettrico. La CO2 va abbattuta senza eliminare la competizione. L’Europa deve combatterla inserendo regole uguali per tutti, così da valutare gli investimenti”.

Tra i rappresentanti del brand automobilistici, Michele Crisci – Presidente Volvo Italia: “Volvo, in questi 12 anni dall’acquisto dei cinesi di Geely, è rinata e non è mai stata svedese come oggi. Gli investimenti sono stati ingenti per farla tornare ‘svedese’ creando un valore del marchio. La nostra è stata un’esperienza positiva. La parola invasione ha sempre un’accezione negativa, ma potrebbe solo nascondere una possibilità di competizione. Per vincere bisogna arrivare a un’ampia offerta per il consumatore di prodotti realmente di aiuto all’ambiente”.

Forte dell’esperienza diretta sul campo, Federico Daffi – Presidente di Eurasia Motor Company, ha osservato come: “sono in Cina dal 2003 e abbiamo iniziato con l’importazione di uno dei marchi cinesi. Fino ad adesso abbiamo fatto “il lavoro sporco” commercializzando solo endotermico. Con il China 6, tante società cinesi si sono potute affacciare al mondo automotive europeo. Io credo che ci sarà una vera transizione, ma non completa, e conviveranno i diversi sistemi di alimentazione delle vetture”.

Diverso il punto di vista di Marco Saltalamacchia – Executive Vice President & CEO del Gruppo Koelliker: “L’auto è globale, non bisogna differenziare la Cina dall’Europa in base alla produzione. La differenza tra Corea, Giappone e Cina nell’industria dell’automobile è particolare, in quanto Corea e Giappone hanno dovuto puntare sulla globalità. La Cina, invece, punta su se stessa, avendo una popolazione grande e nazionalista. Per cui ci sono alcuni falsi miti da sfatare, come il controllo del litio. L’auto elettrica invece deve decidere se seguire una prospettiva di vicinanza al consumatore o all’industria”.

Riconversione e bollette

Il dibattito, moderato da Pierluigi Bonora si è spostato poi sul tema delle imprese automotive tra riconversione all’elettrico e bollette impazzite.
Ha aperto i lavori Gianmarco Giorda – Direttore Generali di ANFIA: “Stiamo lavorando affinché nel 2035 anche le fuel cell diventino completamente a impatto zero. In Italia viviamo una situazione ancora più complicata dal punto di vista della produzione di veicoli. Chiediamo che questo governo lavori assieme ai produttori italiani per garantire la competitività anche sul territorio. Bisogna attirare in Italia le attività legate alle batterie come i trattamenti chimici e termici”.

Corrado La Forgia – Vice Presidente Federmeccanica con delega alla Transizione Tecnologica ed Ecologica, ha replicato: “Le preoccupazioni vanno gestite. La trasformazione dell’automotive è stata spinta e c’è bisogno di consapevolezza su come stiamo affrontando la transizione. Va scelta in maniera unitaria, in Italia, quale strada vogliamo intraprendere senza interventi a pioggia o a progetto che tamponano, ma non risolvono il problema”.

Sindacati

La parola è poi passata ai sindacati, con Rocco Palombella – Segretario Generale UILM: “I lavoratori hanno buoni motivi per preoccuparsi. Oggi la necessità di ridurre la CO2 viene perseguita come fosse una moda. Negli ultimi anni l’industria manifatturiera e meccanica generale ha ridotto di molto le emissioni, diventando, soprattutto in Italia, uno dei minori punti di emissione. L’Euro 7 necessita di investimenti più importanti rispetto all’Euro 6, ma il problema riguarda la poca vita stimata di 8 anni, a causa dei limiti di legge per la transizione”.

Sulla necessità di affrontare il tema nella sua complessità, si è espresso Edi Lazzi – segretario generale FIOM Torino: “Penso che questo sia uno tsunami che va cavalcato, indirizzandolo. Partendo da un’idea precisa, che riprenda gli investimenti pubblici da scegliere per arrivare a un punto. Bisogna concentrarsi molto sulla transizione ecologica proprio per colmare le mancanze, come l’esempio delle colonnine di ricarica. Allo stesso tempo creare posti di lavoro”.

Ha completato il punto di vista dei rappresentanti sindacali, Ferdinando Uliano – Segretario Nazionale Fim Cisl:Veniamo da incontri di analisi con Federmeccanica che hanno consentito di condividere soluzioni comuni. Bisogna però affrontare il tema della sostenibilità sociale, che non è stato garantito con la stessa determinazione con cui si sono fissate le date. Bisogna prevedere ammortizzatori sociali che aiutino i lavoratori che saranno vittime della transizione”.

La sessione ha visto collegamenti in diretta con due operai di Stellantis (Gianluca Rindone e Marco Laviano, rispettivamente di Mirafiori e Termoli) e un impiegato (Fabio Di Gioia, di Mirafiori) sempre di Stellantis, impegnati in impianti della filiera automotive situati sul territorio nazionale, che hanno espresso timori connessi alla svolta elettrica nel medio periodo in Italia.

Certificazione

Toni Purcaro di DEKRA Italia, ha presentato la certificazione “Safe and Secure Truck Park Areas”, volta allo sviluppo e al miglioramento della rete nazionale di parcheggi sicuri e protetti per i mezzi pesanti.

Proposta nel 2018 dalla Commissione europea e anche dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, la certificazione rappresenta un nuovo standard di sicurezza che ha il fine di rendere più sicure le aree di parcheggio dei camion, spesso luogo di furto di merci.

DEKRA, unico ente in Europa accreditato per il rilascio della certificazione, ha consegnati il primo certificato italiano all’area di sosta di Brescia Est, dell’autostrada A4.

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