Toyota, il futuro è ibrido (a idrogeno)

Toyota ha reso noto di voler fare un investimento da un miliardo di dollari in 5 anni in un’azienda che effettuerà ricerca e sviluppo del settore dell’intelligenza artificiale e della robotica. Ormai tutto è pronto per far partire questo progetto, che a partire da gennaio 2016 – nel quartier generale della Silicon Valley e in partnership con la vicina Stanford University – occuperà circa 200 tra ingegneri e personale tecnico.

Naturalmente l’investimento punta a migliorare la tecnologia delle auto Toyota non soltanto nel settore dei veicoli driverless, ma anche nello studio di un sistema di alimentazione che potrebbe essere ibrido elettrico-idrogeno. Ma sul tavolo ci sarebbero anche progetti che nulla hanno a che vedere con l’automotive e riguarderanno oggetti tecnologici di uso quotidiano.

Il costruttore giapponese costruirà poi un ulteriore centro di ricerca, questa volta in collaborazione con l’Università di Cambridge. Nel settore automobilistico, Toyota mirerà soprattutto a rendere la guida più sicura e anche più divertente grazie a sensori e software di terza e quarta generazione impensabili fino a oggi. Ma tutto ciò senza arrivare ad automatismi completi, come peraltro ha ricordato il numero uno della Casa nipponica, Akio Toyoda, che durante un convegno avrebbe detto: “Andremo veramente avanti con il sistema di guida driverless solo quando un’auto con questo software riuscirà a batterne una a guida umana in una gara di 24 ore”.

Intanto, il costruttore numero 1 al mondo con oltre 10 milioni di vetture vendute nel 2014 ha ribadito la propria strategia in termini di mobilità sostenibile: no all’auto elettrica, sì all’ibrido meglio se associato all’idrogeno. Da qui al 2020, l’azienda del sol levante punta raggiungere quota 15 milioni di auto ibride Toyota, con l’obiettivo a lungo termine che arriva fino al 2050 e che punta ad abbattere del 90% le emissioni di CO2 rispetto al 2010. E la Mirai è il primo passo in questa direzione, come ha ricordato anche l’ad di Toyota Italia, Andrea Carlucci, in occasione della fiera della sostenibilità ambientale “Ecomondo”. Questa vettura con un motore elettrico a sua volta alimentato da un propulsore a idrogeno, dopo essere stata testata e venduta sui mercati di Giappone e California, si appresta a sbarcare in Belgio, Danimarca, Germania e Regno Unito a un prezzo intorno agli 80mila euro.

Rispetto a un’auto elettrica al 100% la Mirai ha il vantaggio di avere un’autonomia di circa 500 km e di impiegare pochi minuti per rifornirsi di idrogeno. I lati negativi? I problemi legati a dove reperire il carburante, visto in Italia ci sono appena 2 distributori e all’estero ce ne sono ancora pochi.

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