Veicoli commerciali: forza… al lavoro

La crisi economica non ha colpito soltanto il mercato dell’auto, ma sta gravando in maniera eccezionale anche e soprattutto sul comparto dei veicoli commerciali. Il fenomeno più evidente è la difficoltà da parte delle imprese di reperire risorse economiche da destinare alla sostituzione dei mezzi da lavoro più obsoleti, data la scarsa disponibilità da parte delle banche di concedere finanziamenti. Ecco quindi che il mercato italiano dei veicoli commerciali, che è il secondo per importanza a livello continentale, in soli quattro mesi è precipitato del 36,8%, con un numero di immatricolazioni da gennaio ad aprile 2012 di sole 43.518 unità, contro le 68.841 del primo quadrimestre del 2011. Il dato è ancora più preoccupante se si considera che già lo scorso anno non era stato particolarmente positivo se confrontato con il 2010.
L’emorragia di vendite si sta facendo sempre più drammatica di mese in mese: il risultato di aprile 2012 è il peggiore degli ultimi vent’anni con sole 10.375 unità immatricolate (-38% rispetto ad aprile 2011). Nonostante le difficoltà del mercato, le strategie industriali dei costruttori stanno già guardando al futuro. Due sono le direttrici di sviluppo fondamentali: aumentare la sicurezza (anche in ossequio alle normative europee che nei prossimi anni diventeranno sempre più stringenti, vedere MissionFleet n. 6/2011) e ridurre i costi di gestione. Quest’ultima direttrice è particolarmente importante, perché la riduzione del Total Cost of Ownership passa necessariamente attraverso il contenimento dei consumi di carburante, la voce di spesa che negli ultimi tempi ha subito i maggiori incrementi (dovuti all’aumento dei prezzi alla pompa).
Sul versante economico-finanziario, un valido aiuto al rinnovo del parco verrà dalle società di noleggio a lungo termine, che stanno incrementando la loro presenza nel comparto dei veicoli commerciali con soluzioni su misura per la capacità di spesa sia delle grandi aziende sia delle Pmi. Il vantaggio principale di questa formula di acquisizione è infatti la certezza e la programmabilità della spesa, che viene ripartita in canoni mensili fissi e dunque ideali per la pianificazione dei costi. Gli operatori di noleggio stanno strutturando i primi reparti commerciali con account di vendita esperti e competenti sulle tipologie di veicoli commerciali, per suggerire ai clienti il mezzo più adatto alle necessità di impresa. Un’ottima iniziativa che non mancherà di suscitare interesse da parte dei clienti, data la difficoltà a orizzontarsi nei listini dei veicoli commerciali, alcuni dei quali sono composti da centinaia di allestimenti, motorizzazioni e versioni che danno origine, incrociandosi, a migliaia di possibilità di scelta differenti. In questo articolo vogliamo illustrare le varie tipologie di mezzi commerciali in relazione al loro utilizzo, per consentire ai responsabili del parco di compiere una prima scrematura al momento dell’acquisizione.

Caratteristiche dei veicoli commerciali
Gli LCV (Light Commercial Vehicles, veicoli commerciali leggeri), come sono definiti dagli addetti ai lavori, sono tutti i mezzi adibiti al trasporto di cose e delle persone addette all’uso delle cose stesse. L’omologazione avviene sotto la denominazione “autocarro”, la sigla assegnata dal Codice della Strada è N1: autoveicolo fino ai 35 quintali di massa complessiva (che viene anche definita PTT, ovvero peso totale a terra).
La caratteristica peculiare di questi mezzi è che possono comunque essere guidati con la patente B. Parliamo invece di veicoli industriali quando necessitano almeno di una patente C. Dal punto di vista fiscale, un veicolo commerciale beneficia di un trattamento specifico con diverse opportunità di detraibilità (per esempio dell’Iva sull’acquisto) e numerose deducibilità, a cominciare dai costi totali di acquisto (inclusi il noleggio e il leasing) e gestione (dai carburanti ai lubrificanti, fino ai pedaggi autostradali) in caso di “uso esclusivamente strumentale”, indipendentemente dal tipo di motorizzazione e potenza.
D’altro canto, esiste una limitazione importante per poter godere di queste facilitazioni fiscali: i veicoli immatricolati come N1 devono essere utilizzati solo per il proprio lavoro e non è concesso l’uso privato. La violazione di questa norma può creare problemi in caso di incidente, in quanto l’assicurazione potrebbe rifiutarsi di pagare i danni causati a terzi; inoltre le Forze dell’Ordine potrebbero ritirare la patente all’utilizzatore e confiscare il veicolo a seguito di un utilizzo diverso dal trasporto cose.
I veicoli commerciali leggeri si possono classificare in cinque tipologie: van, pick-up, furgoncini, furgoni, autocarri cabinati.

Van e pick-up
Con il termine “van” s’intendono tutte le piccole/medie vetture immatricolate come autocarri, aventi solo due sedili anteriori (anche se negli ultimi anni sono state proposte soluzioni a 4-5 posti): la parte posteriore è adibita a vano di carico per la merce che si desidera trasportare. In questa tipologia possono essere anche incluse tutte quelle trasformazioni, consentite dalle diverse case automobilistiche, che partendo dal modello adibito al trasporto persone, lo rendono disponibile anche per la versione commerciale leggera.
La trasformazione in autocarro N1 consiste nell’applicazione di una griglia fissa dietro i sedili posteriori della vettura (che però, secondo le ultime modifiche di Legge, non è più obbligatoria). Questo consente di poterla immatricolare come autocarro a quattro o cinque posti (dipende dal modello e dalla portata complessiva), e quindi di usufruire di agevolazioni fiscali. I pick-up, invece, costituiscono una categoria particolare di veicolo: immatricolati come autocarri anche se possono avere da due a cinque posti di serie. Il
cassone posteriore funge da vano di carico separato dalla cabina, che può essere di tre tipi: cabina singola (Single Cab) con due porte e due posti a sedere, cabina allungata (King Cab o Extended Cab) con due portiere e quattro posti a sedere e, infine, doppia cabina (Double Cab), dotata di tre o quattro porte e fino a cinque posti a sedere.

Furgoncini e furgoni
I furgoncini sono la versione autocarro di veicoli con ampio vano di carico, consentono di trasportare una discreta quantità di materiale, con portata massima dai 550 kg agli 800 kg. I furgoni, invece, consentono il trasporto di consistenti quantità di merci e materiali. Di solito per ogni modello di furgone abbiamo tre categorie di massa totale: 29 quintali, 33 quintali e 35 quintali e in base alle varie case costruttrici, si hanno diverse specifiche tecniche e strutturali che vanno a posizionare il mezzo in una determinata fascia di prezzo, oltre che di qualità.
I furgoni differiscono, oltre che per la cilindrata, per i seguenti fattori:
 portata (massa totale a terra);
– tetto (basso o normale, rialzato o medio, alto o maxi);
 passo (è la distanza che intercorre tra i due assi ossia tra il centro delle ruote anteriori e quello delle posteriori): passo corto, medio, lungo, superlungo (le distanze specifiche cambiano a seconda dei modelli);
 numero di ruote: posteriori singole o gemellate Le ruote singole sono indicate per qualsiasi tipo di trasporto e hanno un minor costo di gestione, ma soffrono il carico eccessivo, quelle gemellate sono adatte soprattutto a un uso intenso (cantieri edili, trasporti pesanti).

I cabinati e gli allestimenti
Sono degli autocarri con chassis e si differenziano a seconda che montino una cabina singola o una doppia cabina. A loro volta possono essere a ruote singole o ruote gemellate. Il mezzo di per sé non rappresenta la parte maggiore del loro valore, che dipende quasi totalmente dall’allestimento. Se per un furgone l’allestimento può essere un optional, per un cabinato è sempre necessario, e può essere di diverse tipologie, secondo la classificazione che andiamo ad illustrare.
1) Cassone fisso: è il più “classico” degli allestimenti, adatto a lavori di cantiere, ma anche a trasporto di materiali, attrezzi, macerie ecc.
2) Cassone ribaltabile: adatto a cantieri edili, ma anche richiesto spesso da enti pubblici, ha la caratteristica di poter scaricare il materiale trasportato grazie a una pompa idraulica o meccanica che ribalta il cassone.
3) Centina e telone: consiste in un cassone fisso con una sovrastruttura denominata centina (una sorta di scheletro), sulla quale viene applicato un telo idrorepellente adatto a proteggere il carico, da frutta e verdura a materiali diversi, spesso immagazzinato su pallet.
4) Furgonatura in alluminio: differisce dalla centina e telone perché al cassone fisso (in questo caso senza sponde) viene applicato un box in alluminio, adatto per ospitare pallet, scatoloni, pacchi; più sicuro della centina contro i furti, può avere anche porte laterali, pannelli interni e scaffalature.
5) Celle coibentate e celle frigorifero: la coibentazione è l’applicazione di un materiale termoisolante all’interno di un furgone e la temperatura desiderata può essere mantenuta solo grazie all’utilizzo di un gruppo frigorifero applicato nella maggior parte dei casi sul tetto del veicolo. Non tutti i frigoriferi sono uguali. In base alla temperatura desiderata (e adatta al materiale trasportato) esistono dei modelli specifici: trasporto medicinali, da +4°C a +10°C, trasporto latticini, insaccati e pesce fresco, da 0°C a +4°C. È possibile installare gruppi frigo adatti a funzionare anche a motore spento, in modo da poter mantenere la temperatura ad esempio durante la notte. Spesso vengono applicate sullo chassis delle celle isotermiche, assimilabili a “frigoriferi mobili”, che si differenziano dalle coibentazioni per caratteristiche tecniche e per tipologia di trasporto: vengono utilizzate principalmente per trasporto di cibi surgelati e possono essere dotate di sportelli laterali per la vendita porta a porta. La temperatura interna è di norma attorno a –25°C.
6) Allestimenti interni e speciali: spesso all’interno degli autocarri vengono posizionati armadi, scaffalature e mobilio specifico, soprattutto richiesti da enti pubblici o clienti privati che operano come manutentori e riparatori (elettricisti, idraulici, ecc.). Infine, come ultima tipologia di allestimenti, possiamo considerare quelli speciali per Vigili e Polizia Municipale, Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, ambulanze,richiesti dai vari enti pubblici con specifici bandi di gara.

Il noleggio dei veicoli commerciali
In questo comparto così ampio, dove la clientela è spesso composta da PMI, oppure da “partite Iva”, le principali società di NLT presenti sul mercato hanno sviluppato al loro interno un vero e proprio canale
preferenziale per i veicoli commerciali, sia per quanto riguarda forniture dirette, ma anche attraverso la rete indiretta, che per definizione è più vicina territorialmente al cliente.
La formula del noleggio consente di non distrarre capitali dal “core business”, di poter configurare l’allestimento ideale e poterlo inserire direttamente nella quotazione di noleggio e quindi nel canone. Inoltre permette di controllare i costi di gestione e soprattutto di non doversi occupare a fine utilizzo, della rivendita del mezzo, che proprio per la particolarità degli allestimenti richiede maggior tempo e una buona conoscenza dei canali specializzati di rivendita.

 

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