la meeting industry affronta il coronavirus

La meeting industry colpita dal Coronavirus

La meeting industry affronta il Coronavirus: arriva da Federcongressi & eventi il grido di allarme dopo la diffusione eccezionale del Covid 19 in Italia, con focolai principali in Lombardia e in Veneto. Proprio a Treviso doveva tenersi oggi e domani la convention annuale dell’associazione che riunisce la filiera del Mice. Durante il fine settimana appena trascorso, mentre si verificavano i centinaia di contagi di Coronavirus partiti da Codogno, in provincia di Lodi, per estendersi in Veneto, Piemonte e Trentino Alto Adige, Federcongressi mandava dapprima una comunicazione di conferma dell’evento per poi decidere definitivamente il suo posticipo. Le aziende che avevano confermato la partecipazione, infatti, hanno espresso l’urgenza di rimanere in ufficio per gestire l’emergenza di business continuity.

Approfondisci qui sul piano di continuità aziendale durante una epidemia.

Anche le Tmc stanno informando di ricevere “un eccezionale numero di chiamate email che generano lunghe attese”, così Uvet Gbt. Comunicando di raddoppiare gli addetti al servizio di assistenza alle aziende-clienti.

Le ordinanze di stop agli eventi pubblici e privati di Lombardia, Veneto ed ER

Ieri sera, domenica 23 febbraio, la Regione Lombardia ha pubblicato l’ordinanza di stop agli eventi fino al 1° marzo compreso “fatte salve eventuali e ulteriosi successive disposizioni”, che si può leggere a questo link. Già sabato 22 febbraio, tra gli appuntamenti fieristici rimandati figurava già il Mido di Fiera Milano, il salone degli occhiali che comunicava di posticipare tra fine maggio e la prima metà di giugno.

La Regione Veneto, allo stesso modo, ha adottato misure identiche, come si legge qui. Nella disposizione si precisa che è l’articolo 650 del Codice penale a punire i trasgressori. Anche la Regione Emilia Romagna scrive in questa pagina della sospensione degli eventi pubblici e privati fino almeno il 1° marzo.

Approfondisci sulle primissime reazioni dei viaggi d’affari.

La meeting industry affronta il Coronavirus, 1,5 miliardi di euro le perdite

Da parte di Federcongressi & eventi viene una prima stima di impatto economico di perdite per il settore.

Alessandra Albarelli, presidentessa di Federcongressi & eventi

«É stimata in oltre un miliardo e mezzo di euro la perdita economica che le imprese del settore dei congressi e degli eventi subiranno nell’arco di un solo mese a causa dell’allarme Coronavirus.

Quest’ultimo ha spinto Regioni quali l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto a vietare sul proprio territorio lo svolgimento di eventi e manifestazioni pubbliche e private.

A queste misure si aggiungono altri provvedimenti, come quello adottato dal Comune di Roma di sospendere i concorsi pubblici nazionali in programma nei prossimi giorni presso Fiera di Roma», spiega una nota dell’associazione guidata da Alessandra Albarelli.

L’auspicio è che la decisione di includere tra gli eventi interdetti anche congressi ed eventi aziendali sia stata presa «perché ritenuta fondamentale e necessaria per ragioni di salute pubblica e che abbia una durata circoscritta».

Federcongressi & eventi: urgente un piano di ammortizzatori

L’organizzazione di congressi ed eventi coinvolge, infatti, una lunga filiera produttiva tra alberghi, centri congressi, agenzie organizzatrici, aziende di trasporti, società di catering e di servizi tecnici «che sarà fortemente penalizzata dall’eventuale perdurare delle ordinanze».

La presidente Alessandra Albarelli lancia un grido di allarme «per risposte immediate e precise – osserva -: siamo chiaramente consapevoli di come sia indispensabile adottare tutte le misure necessarie per tutelare la salute pubblica e siamo stati pronti ad attuarle.

Alle istituzioni chiediamo, però, di aprire urgentemente un dialogo con la nostra associazione affinché le eventuali successive ordinanze tutelino il settore della meeting industry.

Cancellare lo svolgimento di eventi e congressi significa infatti arrecare un ingente danno economico non solo alle imprese direttamente coinvolte nella loro organizzazione, ma anche alle città e ai territori che li ospitano alla luce dell’indotto generato».

Come già le associazioni di rappresentanza confindustriale e del commercio hanno fatto, ora occorre «mettere in campo immediate misure fiscali, ammortizzatori sociali adeguati e la rimodulazione delle imposte per le imprese del settore chiamate ad affrontare una crisi di mercato generata da cause di forza maggiore», conclude Albarelli.

Per fornire ai soci indicazioni precise e puntuali su come affrontare le eventuali ripercussioni economiche, derivanti dalle misure adottate dalle istituzioni per contenere la diffusione di Coronavirus, l’associazione ha attivato un servizio a supporto delle imprese.

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Coronavirus e gli accordi sindacali

Federturismo Confindustria e Confindustria Alberghi hanno sottoscritto insieme a Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil un “avviso comune” in merito all’impatto del coronavirus sul settore del turismo.

Il comparto rappresenta una parte fondamentale del tessuto economico del Paese, incidendo per il 13% sul Pil e per il 14,7% sull’occupazione totale. «Pertanto il rischio di una importante contrazione della domanda turistica impone l’attuazione di un monitoraggio costante», spiega una nota.

In considerazione di ciò, le parti firmatarie hanno chiesto al Governo la convocazione di un tavolo o di un incontro congiunto. Al fine di individuare rapidamente misure specifiche a sostegno delle imprese e dei lavoratori.

Da fine gennaio, come si muove la macchina delle travel management company.

Coronavirus, il link per monitorare la diffusione dell’epidemia e i casi guariti

A questo link, non ufficiale, è possibile monitorare la diffusione dell’epidemia nel mondo, con l’Italia che rapidamente è salita sul podio per numero di contagi. Tuttavia è bene notare che l’infezione, dai dati epidemiologici finora disponibili, provoca sintomi lievi e moderati nella maggior parte dei casi. E mentre impazza il battibecco fra i virologi di cui i media si nutrono abbondantemente, l’economia ne trarrà le peggiori conseguenze.

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