ripartono i viaggi d'affari

Ripartono i viaggi d’affari: GBTA indaga a quali condizioni

Ripartono i viaggi d’affari, ma a quali condizioni? L’ultimo sondaggio di Gbta negli Stati Uniti ha interpellato mille aziende ed emergono dati interessanti e utili alla luce del fatto che le principali compagnie aeree statunitensi e dell’Unione europea hanno chiesto sia alla Commissione EU che alla Casa Bianca di prendere in considerazione un programma congiunto per attuare test di Covid-19 ai passeggeri al fine di consentire nuovamente i viaggi tra i due continenti.

L’ultima survey della più importante associazione globale di business travel ha indagato, ad esempio, quanti dipendenti torneranno a compiere missioni, quando le restrizioni di viaggio inizieranno ad essere tolte. Ebbene, il 26% asserisce che pochi viaggiatori d’affari saranno disposti a tornare alle trasferte.

Dal punto di vista dei fornitori, l’indagine evidenzia che le Tmc in Europa registrano un aumento delle prenotazioni (il 50% risponde così) rispetto agli Stati Uniti (27%).

Tra le evidenze dello studio anche:

  • Il 46% dei rispondenti acconsente a viaggi di lavoro essenziali
  • Il 37% dei membri Gbta in Nord America prevede che i viaggi di lavoro domestici torneranno nei prossimi 2-3 mesi;
  • Il 56% ha rivisto la travel policy in conseguenza della pandemia e il 44% no
  • Il 53% ha rivisto le regole di approvazione della trasferta aziendale
  • Il 35% applica comunicazioni e briefing pre-viaggio più frequenti
  • Il 44% dei rispondenti afferma che in azienda permangono cassa integrazione e licenziamenti

Ripartono i viaggi d’affari: le modifiche alla travel policy

Vogliamo soffermarci sulle modifiche alla travel policy apportate a causa della pandemia. Oltre ai punti già schematizzati dalla tabella sopra, è rilevante notare che diventa prioritario raccogliere informazioni sanitarie dai dipendenti. Dunque sapere se sono particolarmente sensibili all’esposizione a virus in virtù di malattie preesistenti  (il 24% dei rispondenti). Un altro tema di colloqui sono i chiarimenti sulle policy di cambio biglietti o crediti inutilizzati, per il 22% dei partecipanti al sondaggio.

Alla domanda su come il Covid-19 ha avuto un impatto sulle loro organizzazioni, l’81% dei fornitori di viaggi afferma di avere messo in cassa integrazione i dipendenti e il 78% ha ridotto o licenziato il personale. La metà (53%) delle imprese che ha adottato gli strumento di Cig ha ripreso parte o tutto lo staff a lavorare “in qualche modo”.

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Voli Europa-Stati Uniti durante il Covid19

Ylva Johansson, commissaria europea ai Trasporti

In una lettera al vicepresidente americano Mike Pence e Ylva Johansson, la commissaria europea per gli Affari interni, i dirigenti di American Airlines, United airlines, Lufthansa e International airlines group (Iag) hanno richiesto «un rapido e sicuro ripristino del trasporto aereo tra gli Stati Uniti e Europa».

Il portavoce di Lufthansa, Andreas Bartels, ha dichiarato che la compagnia aerea  ritiene possibile la procedura di testare le persone all’aeroporto in quanto lo sta facendo a Francoforte.

Già a giugno, funzionari statunitensi e dell’UE avevano discusso l’idea per consentire agli americani di viaggiare nell’UE, ma non hanno raggiunto un accordo. Poi l’Europa ha escluso gli Stati Uniti dalla sua “lista sicura” di Paesi dai quali il blocco consente i viaggi non essenziali.

Nel frattempo, Gli States allentano le restrizioni sui visti, dei quali vi abbiamo scritto qui. Il Dipartimento di Stato ha affermato che gli studenti stranieri provenienti dall’Europa sono esenti dalle restrizioni di viaggio adottate a marzo. Inoltre, offrirà esenzioni anche per le ragazze alla pari (au pair).

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