Ryanair ed easyjet: è tutta questione di Coa…

Se Michael O’Leary, ceo di Ryanair a Bruxelles durante la riunione di A4E (clicca qui per leggere gli articoli sull’evento e sull’associazione) ci aveva paventato la possibilità di chiedere il Coa, ovvero il certificato di operatore aeronautico alle autorità britanniche per continuare a operare nel paese,  easyJet chiede invece la possibilità di “emigrare” in un altro Paese comunitario, annunciando di aver chiesto un certificato di vettore aereo in “un’altra nazione dell’Unione europea”.

Il Coa “dovrà consentire a easyJet di volare in tutta europa come facciamo oggi” ha scritto la compagnia in una nota. Easyjet ha avviato “un procedimento formale per acquisire” la licenza in un diverso Paese europeo. Questo per garantire stabilità al vettore di stanza in Gran Bretagna che rischia, una volta uscita Londra dall’Unione, di dover rivedere tutti i diritti di volo esistenti.

“EasyJet sta facendo pressione sul governo del Regno Unito e l’Unione europea per garantirsi la possibilità di continuare a operare in un mercato pienamente liberalizzato e deregolamentato nel Regno Unito e in Europa come oggi” si legge nella nota del vettore “come parte della pianificazione di emergenza di EasyJet prima del referendum ha avuto contatti informali con un certo numero di autorità  aeronautiche europee per ottenere un certificato di operare aeronautico un in un paese dell’Unione Europea per consentire a EasyJet di volare in tutta Europa come avviene oggi”.

Il vettore guidato da McCall  sottolinea però di non avere, almeno per il momento, l’intenzione di muoversi dalla sua sede operativa da 20 anni di Luton. Ma che ne dite? Non sarebbe male vedere Carolyn e il suo staff in un ufficio in qualche hangar nei pressi di Malpensa, invece che in quello storico di Luton….

 

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