Speciale MissionForum: parola d’ordine: niente sprechi

Al 31 marzo 2009 la spesa totale per le trasferte aziendali di Vodafone Italia è diminuita  di ben il 28% rispetto all’anno precedente. In particolare la spesa in voli  aerei è scesa del 26% e quella per i pernottamenti del 31%. Risultati molto importanti, ottenuti grazie all’adozione di  una travel policy rigorosa. «Abbiamo agito – spiega Grazia Maria Giordano, purchasing  manager corporate services di  Vodafone Italia – in modo da sensibilizzare i viaggiatori a scegliere per i trasferimenti  la modalità più conveniente».
Su 8500 dipendenti di Vodafone, i viaggiatori sono circa 3000. Nell’anno 2008-09 le spese di viaggio dell’azienda, che si avvale della travel management company Carlson Wagonlit Travel, hanno raggiunto  quota 9 milioni di euro, di cui 4,5 milioni di biglietteria aerea e 1,8 in hotellerie.
«Il taglio dei costi – dice Giordano – non dipende soltanto dalla scelta di tariffe più  convenienti, ma anche dalla diminuzione del numero delle trasferte. E la travel policy è indispensabile per il raggiungimento  di entrambi gli obiettivi». Per quanto riguarda le tariffe, la travel policy di Vodafone Italia è fortemente attenta alla scelta classe di viaggio, al tipo di tariffa, a programmare trasferte intelligenti, evitando quanto più possibile i periodi di fiera; per quanto riguarda invece i volumi  dei viaggi, c’è un’attenta valutazione da  parte del dipendente e del suo manager  all’effettiva necessità di fare un viaggio.  Viene incentivato l’utilizzo di mezzi alternativi, come conference call e videoconferenze.  Inoltre, si cerca di fissare gli incontri  di lavoro in modo da poter effettuare  l’andata e ritorno in giornata.
«Il ricorso alla classe economy e alle tariffe  best buy è da quasi tre anni una realtà  in Vodafone a livello globale – sottolinea  Giordano –. Negli ultimi nove mesi  è stato effettuato un refresh delle policy,  con due obiettivi: rafforzare la compliance, spingere l’utilizzo di tariffe ultrarestrittive  e ridurre i costi occulti, connessi  ad esempio ai cambi di prenotazione dell’ultimo  minuto».
La creazione di un hotel program si sta  dimostrando un asset fondamentale per  il controllo della spesa. «Per garantire il  rispetto di questo programma – spiega  Giordano – abbiamo stabilito che la prenotazione
delle strutture non incluse in  elenco sia approvata preventivamente  dal travel manager. La rinegoziazione  delle tariffe, inoltre, ci sta  offrendo  ulteriori occasioni di saving».
Anche i costi di trasferimento sono stati  ottimizzati, sia rendendo obbligatorio il  car sharing che spingendo l’utilizzo della  macchina aziendale in caso di trasferte  brevi. Infine, è stato rafforzato il controllo  sui rimborsi per pranzi e cene non di rappresentanza.
«Per garantire il successo di tutte queste  azioni orientate al saving – conclude  Giordano – è stato cruciale lo studio di  un efficace piano di comunicazione. Lo  step principale è stato l’approvazione da  parte del top management aziendale, per  evitare il “fuoco amico” all’insorgere delle  prime difficoltà. È stato importante anche  coinvolgere le travel arranger, che in  fase di preparazione della trasferta hanno  il potere di decidere sulla tipologia di  servizi acquistati».

Così si viaggia in Vodafone Italia
Travel manager: 
Grazia Maria Giordano
Inquadramento nell’organigramma: 
purchasing manager corporate services all’interno della  divisione Supply chain management di Vodafone Italia
Numero dei dipendenti: 
circa 8500
Numero dei viaggiatori: 
circa 3000
Volume spese di viaggio: 
9 milioni di euro (minimeeting inclusi), di cui 4,5 milioni di biglietteria  aerea, 1,8 milioni di prenotazioni alberghiere e 0,1 milioni di autonoleggi
Travel tool: 
Travelmatic
Carte di credito corporate: 
American Express e Visa con addebito sul conto corrente del dipendente
Carte di credito lodge: 
American Express

 

Testo di Michele De Gennaro, Mission n. 6, settembre 2009

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