certify

Uber, e Airbnb, ormai sdoganati nel Bt Usa secondo Certify

Secondo uno studio di Certify, società fornitrice di soluzioni di gestione delle note spese, che lavora prevalentemente sul mercato nordamericano, per le società Usa il 2016 è stato un anno di svolta per i loro viaggi aziendali, sdoganando definitivamente Uber quale strumento per gli spostamenti cittadini (a discapito dei taxi) e Airbnb, o similari, per le nuove forme di accomodation, arrivate al 27% di tutte le spese di pernottamento aziendale, cresciuto del 100% dal 2014. Insomma la crescita della sharing economy anche nel Business Travel.

Uber: l’azienda più utilizzata dai viaggiatori americani

Tra le, moltissime, transazioni gestite da Certify è Uber l’azienda più “presente” nelle note spese dei viaggiatori americani, arrivando al 6% del totale. Seguono aziende come Delta, American Airlines  ma, anche, Starbucks, al 4% e…Amazon al 3%.

Il colosso di Travis Kalanick è, infatti, sempre più utilizzato sul mercato statunitense, arrivando al 52% dei viaggi totali, crescendo del 254% anno su anno, a discapito soprattutto dei Taxi, scesi dal 37% del primo trimestre 2014 al 20% del quarto trimestre del 2015 all’11% di fine 2016. In grande crescita invece la rivale di Uber, ovvero Lyft, a più 551% anno su anno ma a solo il 4% del mercato.

Il perché è presto detto. facilità di utilizzo e tariffe più basse. Secondo Certify infatti una corsa con Uber è costata mediamente ai viaggiatori a stelle e strisce 24,75 dollari, contro i 24,99 dollari di Lyft, praticamente uguale, e i 34,62 dollari dei taxi.

Cresce anche Airbnb (anche se più lentamente secondo Airbnb)

Anche Airbnb sta diventando un brand piuttosto conosciuto e utilizzato nel mondo del business travel, anche se rappresenta solo lo 0,27% delle spese di pernottamento. Certify pensa che entrerà tra le 15 brand più utilizzati nel mondo dei pernottamenti, ad oggi guidato da Hampton Inn. Interessante, fa notare Certify, la lunghezza dei pernottamenti: 2,58 la media generale e 4,51 su Airbnb.

“Il Business Travel è diventato più e più personalizzato nel corso del 2016. E il ricorso sempre maggiore a servizi di sharing economy come Uber e, in misura minore Airbnb, sottolinea questo trend. Il tutto grazie alle innovazioni tecnologiche a alla diffusione di smartphone e device portatili che permettono di far scegliere al viaggiatore ciò che preferisce sempre di più” commenta Robert Neveu, CEO di Certify.

Spese di viaggio: il cibo batte anche gli aerei

Dei 282,3 miliardi di dollari di spese in Travel ed Entertainment sul mercato statunitense ben il 19% è appannaggio dei pasti, con una nota media di 27,02 dollari,  seguito dai voli aerei, al 15%, e 316,17 dollari di spesa media, e dai pernottamenti, al 14%, con una spesa media di 201,19 dollari.  

Tra i brand preferiti Chick-fil-a per i ristoranti, JetBlue per le compagnie aeree, Homewood suites per i pernottamenti ed Enterprise per il rent-a-car.

Lascia un commento

*