La Iata dice no all’Electronic Ban voluto da Trump

La International Air Transport Association (Iata) dice no all’Electronic Ban voluta dall’amministrazione Trump (leggi qui)  che vieta  di portare a bordo degli aeromobili pc e tablet per chi vola da 10 aeroporti di 8 paesi musulmani verso gli Stati Uniti (e subito seguita anche dalla Gran Bretagna e, pare, presto anche dal Canada). L’associazione internazionale che rappresenta ben 274 compagnie aeree al mondo ha infatti allertato i governi dei paesi di queste compagnie a “trovare alternative alle misure annunciate” come scrive in un nota.

Alexandre de Juniac, Ceo della Iata, contro l’Electronic Ban voluto da Trump

Nella stessa nota di cui sopra la Iata riporta anche la presa di posizione del suo Ceo, Alexandre de Juniac, ex numero uno di Air France-Klm che, parlando al recente Montreal Council on Foreign Relations ha detto: “Le attuali misure non sono accettabili come soluzione di lungo termine a qualsiasi minaccia stiano cercando di mitigare. Anche sul breve periodo è difficile capire la loro efficacia. E le distorsioni commerciali che creano sono gravi”. Nella nota Iata prosegue chiedendo “ai Governi di lavorare con l’industria per trovare un modo per mantenere la sicurezza dei voli senza separare i passeggeri dai loro oggetti elettronici personali”.

De Juniac ha poi tuonato: “Perché gli Stati Uniti e il Regno Unito non hanno un elenco comune degli aeroporti considerati pericolosi? Come possono essere sicuri che i computer portatili in cabina siano pericoloso su alcuni voli e non su altri in partenza dallo stesso aeroporto? […]. La situazione non è accettabile e sarà un boomerang per la fiducia nel settore e dei viaggiatori. Dobbiamo trovare una soluzione diversa. E lo dobbiamo fare con i governi  che devono agire in fretta”.

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