Le flotte delle banche: auto tedesche, per lo più a noleggio

Secondo l’ultimo “Rapporto sul settore bancario” presentato dall’Abi (Associazione bancaria italiana) qualche mese fa, le nostre banche, pur subendo le difficoltà riscontrate da  tutti gli altri settori per la crisi economica internazionale, continuano a “reggere il colpo”, dimostrando una buona solidità e una certa stabilità  dell’intero comparto. Questa è la fotografia di un settore che, nel corso degli ultimi anni, è stato caratterizzato,  in Italia come nel resto dell’Europa, da un fenomeno specifico quale quello delle concentrazioni  e a seguito del quale sono nati grandi gruppi bancari integrati a volte anche su scala internazionale. Senza considerare in questa sede gli effetti che un simile fenomeno ha portato nel mondo economico italiano ed europeo, chiaramente fuori dai nostri interessi, ci stimola l’idea di dare un’occhiata all’interno del mondo bancario per conoscere come le banche, di piccole o grandi dimensioni, ma comunque caratterizzate da strutture organizzative complesse, gestiscono il proprio parco auto. L’automobile aziendale infatti è, anche per gli istituti di credito, un indispensabile strumento di lavoro.
Tra le banche e i gruppi bancari da noi interpellati quindi (circa una ventina), alcuni non hanno voluto rispondere alle nostre domande, dandoci l’impressione che ci sia poca sensibilità sul veicolare  queste informazioni da parte degli uffici addetti alle relazioni esterne. Un buon numero di istituti  di credito, invece, ha aperto la porta alla nostra indagine, fornendoci i dati richiesti e illustrando  con dovizia di particolari le loro car policy. Tra queste ultime citiamo, in rigoroso ordine alfabetico: Banca Finnat Euramerica SPABanca Popolare di Sondrio (POPSO), Gruppo Banca ItaleaseGruppo BipiemmeGruppo Intesa San PaoloGruppo UBI BancaUBS Italia SPAUniCredit SPA.

Poco leasing e tanto noleggio
Ma procediamo con ordine: Banca Finnat è specializzata nella prestazione di servizi di investimento  rivolti a clientela istituzionale, clientela privata e aziende, con un’ampia offerta di servizi  e prodotti finanziari che spaziano dal risparmio gestito, all’intermediazione, ai servizi fiduciari, al corporate finance, alla gestione dei fondi immobiliari eccetera. Sei sedi in Italia, 150 tra dipendenti e collaboratori, la gestione del parco auto aziendale è demandata al Responsabile dell’Ufficio Affari Generali, nel rispetto del regolamento aziendale emanato dal Consiglio di Amministrazione.
Il parco auto è composto in totale da 14 autovetture di cui 5 di proprietà e 9 noleggiate per il lungo periodo (con durata contrattuale di 48 mesi), per le quali il gruppo fa riferimento a un  unico fornitore. Per quanto riguarda la car policy «l’assegnazione dell’autovettura è prevista a discrezione  del consiglio di amministrazione per i dirigenti e i direttori con fasce di spesa differenziate per livello – ci dice Vincenzo Margherita, dei servizi generali di Finnat Euramerica –. I brand  automobilistici di cui attualmente si serve il gruppo  sono Mercedes e BMW, oltre all’auto di servizio  di proprietà utilizzata per le consegne e i giri  in filiale, che invece è di marchio Fiat». Esiste inoltre  possibilità di upgrading da parte dell’utente  «qualora le richieste dell’assegnatario del veicolo facciano lievitare il canone di spesa mensile. In  questo caso l’utente può ottenere l’upgrading a patto di farsi carico della differenza».
Parco auto più consistente ma dalle caratteristiche  simili quello di UBS Italia Spa, parte del gruppo  UBS, una delle aziende finanziarie leader a livello mondiale, che può contare su uffici dislocati  in oltre 50 paesi e su oltre 75.000 collaboratori sparsi nel mondo. In Italia la società dispone di  630 tra dipendenti e collaboratori e un parco auto composto da 160 autovetture, tutte noleggiate  per il lungo periodo con contratto di 36 mesi e per le quali l’azienda fa riferimento a 4 fornitori che garantiscono la fruizione del servizio. Nell’organigramma aziendale due sono le aree interessate alla gestione della flotta: i Servizi Generali per  la gestione diretta e il supporto agli utenti (casi di ritiro, manutenzione eccetera), e l’UfficioAcquisti per la parte amministrativa e i rapporti con i fornitori.
«La nostra car policy si rivolge prevalentemente ai dirigenti, per i quali non c’è possibilità di  upgrading, almeno non sul modello dell’autovettura – sostiene Pasquale La Rocca, Responsabile dell’Ufficio Acquisti –. Qualora invece l’utente scelga degli optional aggiuntivi rispetto al modello  assegnato, questi saranno a carico del dipendente che, comunque, normalmente partecipa al  costo dell’auto tramite tassazione in busta paga, in quanto l’automobile è un benefit di cui usufruisce anche nella vita privata». Tre i brand automobilistici di cui serve UBS Italia: BMW, Audi e Mercedes.

Le auto tedesche sono sempre preferite
Stessi brand di UBS Italia con l’aggiunta di Volkswagen, Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Volvo; stessa  “politica di assegnazione” delle autovetture: solamente a dirigenti e quadri; ma parco auto dai  numeri e dalle caratteristiche diverse quello del Gruppo UBI Banca. Il gruppo, di tipo cooperativo, nasce il 1 aprile  2007 dalla fusione tra BPU, Banche Popolari Unite e Banca Lombardia e Piemonte. Vanta una copertura multiregionale, con circa 1920 filiali, di cui 880 in Lombardia, 221 in Piemonte e una presenza rilevante anche in alcune regioni del centro e sud Italia. Numeri imponenti  quindi, che determinano un parco auto  aziendale composto da circa 1300 autovetturedi  cui 35 sono di proprietà e circa 70 in leasing; le  rimanenti sono state noleggiate per il lungo periodo con contratto di 36 mesi attraverso i 2 fornitori.  Cristina Castiglioni della Direzione Acquisti si occupa  della gestione della flotta e dell’attuazione  della car policy, che è precisa e ben strutturata: «in base alla fascia di appartenenza del driver, si  possono scegliere dei modelli appartenenti ai  brand elencati. L’utilizzatore può configurare  l’autovettura come desidera, non sforando per
dal canone assegnato. Non è possibile scegliere  degli optional aggiuntivi e pagarli a parte».

Una flotta che per l’80%  è di vetture Fiat
Parco auto di “consistenza” altrettanto importante  è quello del Gruppo Intesa San Paolo, composto  da 2000 autovetture tutte noleggiate  esclusivamente per il lungo  periodo con contratto di 36  mesi. Il gruppo è leader in Italia  grazie a una rete distributiva senza  eguali (6518 filiali), ma vanta anche  una forte presenza internazionale  focalizzata nell’Europa centro-orientale e nel bacino del Mediterraneo.
Diverse le business  units del gruppo: Banca dei Territori,  Corporate e Investment Banking, Banche estere, Public Finance, Eurizon Capital e Banca Fideuram. Una struttura organizzativa complessa quindi,  che conta circa 110.000 tra dipendenti e collaboratori. La fornitura del parco auto è affidata a diversi gestori, mentre nell’organigramma aziendale le aree interessate sono quelle della Direzione  Acquisti e della Direzione di Gestione. Per quanto riguarda la car policy, l’80% della flotta è formata da autovetture appartenenti al costruttore nazionale; tre quarti della flotta è destinata a uso strumentale, mentre il restante quarto a uso  promiscuo; la car policy infine è piuttosto “rigida”, in quanto non è previsto upgrading di categoria.
Ulteriore caso ancora quello del Gruppo Banca Italease950 tra collaboratori e dipendentitotali  e una capillare rete distributiva comprendente sedi dirette, punti commerciali, un’ampia rete di  agenti e intermediari convenzionati, filiali di banche socie e convenzionate: il Gruppo può contare quindi su un parco auto composto da 240 autovetture noleggiate per il lungo periodo e su 2 invece  che sono di proprietà. Due sono i fornitori  partner del Gruppo, con i quali sono stati previsti  contratti della durata massima di 36 mesi o  100.000 km.

A Sondrio ancora si compra
Veniamo quindi alla realtà della Banca Popolare di Sondrio (PopSo): 2600 dipendenti per questa  banca nata nel 1871 che oggi può contare su 262 sportelli, presente anche in Svizzera a partire dal  1995. Caso specifico rispetto agli altri quello della  Banca Popolare di Sondrio, perchè vede un parco  auto di 100 vetture esclusivamente di proprietà (o  meglio di 86 autovetture e 14 motocicli), la cui  gestione è nelle mani dell’UfficioEconomato. La  car policy del gruppo prevede che l’assegnazione  dell’autovettura, rivolta ai dirigenti della banca,  avvenga secondo la tipologia di incarico, mentre  la scelta dell’auto avviene entro una griglia di  modelli, secondo determinate caratteristiche e soprattutto  determinati range di spesa; i brand in  utilizzo sono BMW, Audi, Volkswagen, Fiat e Ford.

Per UniCredit la strategia è globale
La strategia che prevale invece nell’approccio di UniCredit Spa, primario istituto finanziario globale,  radicato in 24 paesi europei e con uffici di rappresentanza in altri 27 mercati, è quella volta al  coordinamento e alla capacità di individuare sinergie e azioni negoziali globali e congiunte nei 24 Paesi nei quali il gruppo è presente. Allo stato attuale, le azioni che vengono svolte a livello globale  riguardano la definizione degli accordi quadro  internazionali con le case costruttrici per negoziare  lo sconto (sia per i noleggi, sia per gli acquisti)  per modello di auto in ciascuno dei 24  Paesi. «È chiaro però che l’allineamento delle car  policy delle auto nei 24 Paesi – come ci raccontano  i responsabili dell’Ufficio acquisti di UniCredit – è un lungo processo che richiede tempo, e per il quale quindi è difficile al momento poter sviluppare  gli accordi quadro attraverso un’unica negoziazione per tipologia di attività (auto di servizio in pool, auto in uso promiscuo ai dirigenti, fuel  card eccetera). L’aspetto che comunque prevale a livello europeo rispetto agli altri, è lo sbilanciamento  verso il noleggio a lungo termine (circa l’85% rispetto al 15% delle auto in proprietà)  quale modello di acquisto». Facendo riferimento  quindi più nello specifico al perimetro delle  aziende UniCredit in Italia e ai suoi numeri, il Gruppo può contare su circa 180.000 tra dipendenti  e collaboratori e su un imponente parco auto  composto da 3714 autovetture noleggiate per  il lungo periodo, più 300 in proprietà al gruppo
stesso. La direzione e gestione totale della flotta, quindi tutto ciò che attiene l’attività negoziale e  contrattuale, è demandata al Procurement Office di UniCredit SPA. Differenze di gestione tuttavia  emergono nella distinzione tra le auto in uso promiscuo  assegnate ai dirigenti e le auto in pool per  uso e finalità aziendali (e quindi destinate alla  forza vendita e in condivisione presso le filiali o le  direzioni del gruppo).

Una car policy molto differenziata e liberale
Oltre alla diversa durata del contratto di noleggio a lungo termine (standard di 36 mesi e 50.000 km  nel primo gruppo, e variabile da 36 a 60 mesi – e da 60.000 a 150.000 km – nel caso del secondo
gruppo
), le differenze specifiche emergono nella  car policy. Nella fascia delle auto in uso promiscuo  infatti, esiste un’unica car policy di Gruppo  definita da parte delle Risorse umane della holding  per conto di tutte le Società del Gruppo UniCredit Italia, all’interno della quale è prevista la  definizione del budget di spesa (basato sul costo del canone mensile) per ciascun inquadramento e,  nella quale, la possibilità di upgrading fa sì che ciascun dirigente possa scegliere il modello e il  brand (in prevalenza la scelta si orienta sui marchi  tedeschi del gruppo Volkswagen, Mercedes o BMW) dell’auto di suo gradimento. Esistono pochissime  restrizioni, quali per esempio, sulla potenza  del motore, non possono essere ordinate  determinate tipologie di vettura, come le spider, le coupé eccetera. Sul versante delle auto in pool,  invece, non esiste una car policy scritta, ma la consuetudine è di indirizzare le scelte verso i prodotti del gruppo Fiat.
L’ultimo istituto di credito da noi posto sotto la lente d’ingrandimento è la Banca Popolare di Milano (BPM): sono 6500 i dipendenti e collaboratori che operano per questo gruppo, di dimensione interregionale, ma con una rete estesa prevalentemente in Lombardia. Il gruppo, nel suo complesso,  è composto da tre reti bancarie (BPM, Banca di Legnano e Cassa di Risparmio di Alessandria)  e da società di prodotti specializzate. Per quanto riguarda il parco auto, BPM possiede in  totale 180 autovetture tutte acquisite secondo la formula del long rent (con durata contrattuale standard di 48 mesi), per la quale viene utilizzato  l’apporto di un unico fornitore. La gestione della flotta avviene all’interno del gruppo e la struttura  preposta a questa gestione è una collaborazione  tra il Centro Acquisti e la struttura dei Servizi Generali.
La car policy della banca si rivolge a tutti i dipendenti, senza alcuna distinzione, e non c’è  possibilità di upgrading da parte dell’utente. Fiat e Audi infine i marchi di cui serve il gruppo.

Il settore è compatto e con strategie comuni
Dal confronto tra le banche da noi considerate, quindi, abbiamo ricavato la fotografia di un settore  che, tutto sommato, si dimostra abbastanza  “compatto” nella gestione del proprio parco auto:  pur nelle differenze strutturali dovute ai numeri e  all’importanza della flotta, infatti, ricorrono come  abbiamo visto alcuni tratti comuni, quali la tendenza  prevalente a gestire internamente l’acquisizione  della flotta, quella a disporre di una car policy  abbastanza rigida (più “aperta” solo in alcuni casi) e la propensione verso la scelta predominante del noleggio a lungo termine come modalità  operativa di acquisizione delle auto, pur essendo  le banche fornitrici di servizi di leasing. L’approccio  è orientato dunque alla massima pianificazione  e verso un costante coordinamento delle diverse componenti della flotta auto. Da segnalare
infine un’interessante iniziativa da parte dell’Abi,  l’associazione che riunisce tutte le banche: la  creazione di un centro di aggregazione degli acquisti  di servizi di noleggio a lungo termine: ne  parliamo in un riquadro a parte in questo stesso  articolo.

Gruppo UniCredit: una flotta di oltre 4000 veicoli
• N. dipendenti: 
circa 180.000
• Parco auto complessivo: 
oltre 4000 veicoli
• Auto in uso promiscuo ai dirigenti: 
30 auto di proprietà e 1770 autovetture noleggiate per il lungo periodo
• Auto in pool per uso aziendale: 
270 autovetture di proprietà e 1944 noleggiate per il lungo periodo
• Brand utilizzati per le auto dirigenziali: 
il 67%  (1.206/1.800) delle auto appartiene a Volkswagen Group, Mercedes Benz e BMW Group. Il 33% residuo è suddiviso tra i principali altri marchi del mercato
• Brand utilizzati per le auto di servizio: 
il 91% (2.008/2.214) delle auto appartiene al Gruppo Fiat
• Car policy autovetture dirigenziali: 
viene definito il budget di spesa (canone mensile) per ciascun inquadramento. L’upgrading è previsto in alcuni casi. Ciascun dirigente può scegliere il  modello e il brand dell’auto di sua gradimento (tranne pochissime restrizioni)
• Car policy autovetture di servizio: 
la consuetudine delle Società del Gruppo UniCredit è di privilegiare la scelta di vetture prodotte dal Gruppo Fiat
• Durata contratti NLT autovetture dirigenziali: 
36 mesi e 50.000 km
• Durata contratti NLT autovetture di servizio: 
variabile da 36 a 60 mesi; km: da 60.000 a 150.000 km complessivi

Auto a noleggio? Le Banche utilizzano il consorzio

Il Consorzio Acquistiemanazione dell’Abi (Associazione bancaria italiana) ha stipulato una convenzione per l’acquisto di servizi di noleggio a lungo termine e di gestione delle flotte aziendali degli istituti di  credito associati. L’obiettivo del consorzio è massimizzare il risparmio attraverso la formula del “gruppo d’acquisto” e ottenere dai fornitori la migliore qualità di prodotti e servizi.
Questo sistema consente anche di effettuare una sorta di benchmarking tra le formule adottate finora  dalle banche, per fornire agli associati utili indicazioni sia sui livelli  di servizio ottenibili, sia in merito  alle condizioni economiche che i fornitori sono in grado di offrire. Lo strumento è utile anche per misurare  le modalità di formalizzazione degli accordi-quadro di fornitura.  L’effettivo valore ottenibile da queste convenzioni, quindi, non riguarda solo i prodotti/servizi. Perché i fornitori che hanno aderito alla convenzione  hanno dato la loro disponibilità a migliorare, tramite ABI Acquisti, gli attuali target delle banche. L’approccio metodologico seguito per questo progetto si basa sull’analisi dei dati di sistema e sulla razionalizzazione della domanda con conseguente identificazione degli elementi che comportano disvalore nelle attuali modalità di approvvigionamento. Questa è l’articolazione del progetto. Si parte dall’analisi della domanda, mediante la richiesta alle banche di informazioni sui consumi,  sui livelli di servizio attuali, sulle modalità di acquisizione delle flotte e i fornitori. Il secondo step prevede l’analisi dell’offerta tramite la  raccolta e la valutazione delle proposte dei fornitori referenziati dalle banche.
Le Banche che scelgono di aderire alla convenzione Abi per i servizi di noleggio a lungo termine di flotte auto possono usufruire di parecchi benefici: condizioni economiche particolarmente vantaggiose; focalizzazione della flotta sugli aspetti della sicurezza; promozione dell’utilizzo  di veicoli a basso impatto ambientale; livelli di servizio su standard elevati (in particolare per la manutenzione e per l’assistenza diretta al driver), utilizzabili in tutta l’Europa; regolamenti e procedure  stabiliti attraverso un Service Level Agreement specifico.
La formula del gruppo d’acquisto attraverso una convenzione è un esperimento interessante, che permette significativi risparmi e un probabile  miglioramento della qualità del servizio. Questa modalità potrebbe  essere fonte di ispirazione anche per le aziende che operano in  altri settori.

 

Testo di Giorgia Trabona, MissionFleet n. 2, marzo-aprile 2009

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