trasformazione transfrontaliera

Trasformazione transfrontaliera: il nuovo cambio di passaporto delle società

Cambiano le regole per trasferire la sede legale delle società europee, nel 2023: è la nuova trasformazione transfrontaliera attiva da questa estate. Il periodo dove il business travel rallenta e con esso, casualmente anche gli scioperi del mese.

Ma proprio per le aziende più attive con i fronti esteri e talvolta coinvolte in operazioni societarie, è una cosa non da poco, trasferire all’estero la propria sede legale, o viceversa.

Si passa da una legge a un’altra, quella dello Stato di destinazione, senza deroghe e opzioni che prima sussistevano. Per mantenere la società “sotto la legge” dello Stato di partenza.

Secondo il Dlgs 19/2023 (in attuazione della direttiva Ue 2019/2121) la forma giuridica della società trasferita viene disciplinata dalla legge dello Stato di destinazione.

Passaggi della trasformazione transfrontaliera 2023

Come avviene la nuova procedura che porta alla trasformazione per una società italiana?

In primis occorrono approvazioni documenti interni, come un “progetto di trasformazione” e l’informazione a creditori e lavoratori.

Quindi, approvato il progetto di trasformazione transfrontaliera internamente, occorre fare da notaio il “certificato preliminare” che attesta tutti gli adempimenti previsti dalla legge.

Infine, arriva da parte dell’autorità operante nello Stato estero, dopo un controllo di legalità, il certificato definitivo. È solo con questo che una società italiana entra nell’ordinamento estero per trasformazione transfrontaliera.

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