Volare è sempre più sicuro. Lo afferma Flightglobal

Un incidente ogni cinque milioni di voli. Questo l’eccezionale record positivo per l’aviazione civile lo scorso anno, con “soli” otto aerei civili caduti, tra cui solo tre portavano passeggeri. Un record per i cieli, dicevamo, per gli ultimi 70 anni.

Lo conferma Flightglobal, il sito specializzato nel trasporto aereo del gruppo Reed business, nella analisi fatta dalla controllata Ascend Airlines safety & Losse review che sottolinea come il fattore umano, nei casi dell’Airbus Germawings schiantatosi sulle Alpi Francesi e dell’aero russo della MetroJet colpito da un atto terroristico a Sharm, faccia più vittime (150 più 224) che gli incidenti dovuti a fattori “meccanici”. Solo questi nel settore e dalle assicurazioni vengono considerati infatti “incidenti”, mentre quelli dove conta il fattore umano sono considerati “atti deliberati”.

Gli “incidenti” con  vittime sono stati quelli dell’Atr 42 della Trigana Air a Papua ad agosto (54 vittime),  l’Atr 72 della TransAsia Airways a Taipei (43 morti), o l’Antonov AN 12 della società cargo Allied Service in Sud Sudan a novembre (31 decessi).

Il dossier di 28 pagine che ha monitorato gli aerei con almeno 14 posti a sedere nell’ultimo anno riporta il dato di una vittima ogni 40 milioni di passeggeri (con una percentuale a sei zeri oltre la virgola…) per, come detto,  un disastro aereo ogni cinque milioni di voli. Nessuno dei quali in Occidente. Dati che battono il  precedente record storico, del 2014, quando si è registrato un incidente di jet ogni 2,54 milioni di viaggi. Le vittime civili sono state 161 nel 2015, contro i 436 del 2014, i 876 di dieci anni fa o una media di 1.289 morti negli anni ’70.

E una sezione è dedicata ai costi assicurativi: nel 2015 il conto stimato è di 1,68 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 1,91 miliardi sborsati l’anno prima, ma circa 500 milioni di dollari di più rispetto al 2012.

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