International SOS: la sicurezza problema della sharing economy nel bt

Secondo lo studio di International SOS  Share Economy for Business Travel  se i principali attori della “economia condivisa” hanno fatto passi importanti verso il mondo aziendale, lanciando prodotti ad hoc come Uber e Airbnb, le società, almeno per il momento, sono ancora fredde su questo argomento.

Se infatti dallo studio si desume che il 40% dei viaggiatori d’affari ha usato almeno uno dei soggetti della sharing economy, la stessa percentuale è quella di coloro che dice di non sapere se le loro aziende le contemplino o meno nelle loro travel policy. Travel policy che per ben il 75% delle aziende interpellate non le prevedono proprio. Principalmente per ragioni di sicurezza del viaggiatore.

“Le aziende che inviano il loro personale in missione all’estero devono conoscere la legge in vigore nel paese di destinazione, il profilo di rischio dei servizi sharing economy rispetto a quelli tradizionali, e soprattutto hanno un dovere di protezione nei confronti dei loro dipendenti “, afferma Steve Bell, Partner di Herbert Smith Freehills, che sostiene “un approccio strutturato alla gestione del rischio”. Un’analisi condivisa da Charline Gelin, Safety Manager di International SOS: “L’uso di servizi di sharing economy può essere opportuno in alcuni momenti, ma non dappertutto”.

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