Professione buyer: Birra Peroni

È il 1846 quando Francesco Peroni inaugura a Vigevano (Pavia) l’attività di una piccola fabbrica di birra. Nasce così Birra Peroni, una realtà destinata nel corso dei decenni a conquistare i mercati di tutto il mondo. Un piccolo salto indietro nel tempo consente di capire meglio il cuore di questa dinamica azienda, cogliendo quelle strategie che l’hanno fatta crescere e ottimizzare la gestione di tutta la sua struttura organizzativa.
Un passo importante viene compiuto nel 1864, quando la produzione si sdoppia grazie all’apertura di un secondo stabilimento a Roma. Nei decenni successivi Birra Peroni consolida preziose sinergie industriali e commerciali e diventa un importante punto di riferimento del settore birrario in Italia. All’inizio del XX secolo l’azienda, sotto la guida di Giovanni e Cesare Peroni, figli del fondatore, si espande attraverso la creazione di due nuovi stabilimenti a Bari e Napoli e con una maggiore diffusione dei prodotti raggiunge una posizione di rilievo in tutto il territorio nazionale.
Nel 1953 Franco Peroni costruisce a Napoli il birrificio più moderno dell’epoca, al quale seguono altri tre stabilimenti a Bari (1963), Roma (1971) e Padova (1973).
Negli anni ’70-’80 Birra Peroni si espande anche nei mercati esteri attraverso la diversificazione del portafoglio prodotti e l’avvio di collaborazioni con aziende internazionali, diventando uno dei simboli dell’Italian style. Nel decennio successivo, grazie a importanti accordi internazionali e mirate campagne di marketing, la società consolida la propria posizione sia nel segmento premium – che comprende le birre più apprezzate – sia nella commercializzazione di prodotti destinati alla grande distribuzione. La sua capacità produttiva conosce un ulteriore incremento grazie all’apertura, a Roma, del birrificio più grande d’Europa.
Nel 2003 Birra Peroni entra a far parte del Gruppo SabMiller, uno dei produttori di birra più importanti a livello internazionale, con oltre 200 marchi e circa 70.000 dipendenti in 75 paesi e sei continenti. Nel nostro Paese, SabMiller è presente con tre stabilimenti a Roma, Padova e Bari, a cui si affianca la malteria Saplo di Pomezia.
La produzione di Birra Peroni è di 4,8 milioni di ettolitri all’anno. I suoi marchi principali affiancano, allo storico nome di Peroni, quello di Nastro Azzurro e Pilsner Urquell. A questi si aggiungono altri marchi di prestigio sia nazionali che internazionali, come Miller Genuine Draft, Peroni Gran Riserva, Raffo e Wührer.
La sostenibilità ambientale è per l’intero Gruppo SabMiller un argomento chiave e si manifesta attraverso strategie strutturate e mirate al risparmio di acqua, energia e alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Tale approccio allo sviluppo sostenibile rappresenta il cuore della strategia di Birra Peroni e porta l’azienda ad operare nel proprio ambito di business supportando concretamente la comunità locale, profondendo il proprio impegno per la qualità dei prodotti e mantenendo costante la propria attenzione al rispetto dell’ambiente.
La strategia di SabMiller, condivisa da tutte le società del Gruppo, mette in primo piano le risorse umane. Collaboratori attenti e sensibili alle politiche aziendali sono infatti la chiave per il raggiungimento degli obiettivi, a tutti i livelli.
Ed è con questo spirito che Alberico Festa, Indirect Procurement manager in Birra Peroni-SabMiller Italy dal gennaio 2008, parla della travel policy adottata dall’azienda. Le trasferte, in realtà, sono solo una parte dell’articolato mondo da lui gestito. Il manager, che ha al suo attivo una precedente esperienza di Category Manager-Indiret Procurement maturata in British American Tobacco sia Italia che Hub (Amburgo), ha costituito l’Indirect Procurement in Birra Peroni. A lui è affidata la gestione di un budget annuale di circa 60 milioni di euro, relativi a spese corporate (tra cui travel, telefonia, facility, car fleet, real estate) e a spese legate ad agenzie marketing e S&D connesse alle attivazioni (ATL e BTL). Gestisce inoltre il budget relativo ai materiali POS, sponsorizzazioni ed eventi in genere, insieme ai costi relativi alla distribuzione logistica. La sua funzione riporta al CFO-Finance membro del Board.
«Abbiamo sviluppato, circa un anno fa, un nuovo progetto in base al quale la gestione delle spese e il suo controllo avviene via tool informatico integrato fra la nostra società, l’agenzia viaggi e il provider delle carte di credito corporate dell’azienda. Utilizziamo il modulo Sarce, essenzialmente per la parte autorizzazioni note spese (segnalazioni extrapolicy) e rendicontazione/monitoraggio budget». Tale progetto di gestione, seguito da più livelli aziendali (Audit, HR, FC&A, Amministrazione, IT e naturalmente Indirect Procurement), ha portato alla scelta di una nuova agenzia viaggi e di un nuovo operatore per le carte di credito.
Il budget legato alle trasferte è di circa 2 milioni di euro all’anno. La gestione operativa è affidata a una risorsa del team aziendale di Alberico Festa. «La nostra travel policy, sviluppata a livello locale, pone dei massimali di spesa per gli spostamenti aziendali. Abbiamo stabilito dei target per l’agenzia, che indirizza il viaggiatore verso hotel e voli a tariffa ridotta/bloccata. Abbiamo puntato molto a responsabilizzare il viaggiatore nella prenotazione al fine di ridurre i costi. Ad esempio, viene monitorato l’advance booking degli spostamenti aerei».

A questo punto, cerchiamo di definire meglio il profilo dell’agenzia travel selezionata dal Gruppo. Abbiamo chiesto al manager quali sono i criteri che sono stati posti alla base della scelta, qual è il tipo di contratto stipulato e se quest’ultimo è su base globale o locale. «In azienda abbiamo definito uno Sla (Service level agreement), con saving target ed indicatori di performance connessi ai tempi di risposta/efficacia del servizio. La selezione dell’agenzia è avvenuta in seguito a una gara fatta un anno fa fra le maggiori agenzie viaggio in Italia. L’accordo, a carattere locale, è di transaction fee».
L’azienda ha accordi diretti con i fornitori per quanto riguarda alberghi e autonoleggi. «Stiamo comunque passando molte responsabilità all’agenzia viaggi. L’obiettivo è quello di negoziare con le compagnie aeree insieme all’agenzia e di beneficiare sempre di più delle loro convenzioni con gli hotel».
Le destinazioni più frequenti del team del Gruppo Birra Peroni sono rappresentate da Milano, Roma e Bari a livello nazionale, mentre Praga, Zurigo e Londra sono le mete a livello internazionale. «Dobbiamo però evidenziare una flessione nel trend delle spese di viaggio negli ultimi tre anni, stimata intorno al 25%».
Per quanto riguarda il pagamento delle spese, la travel policy del Gruppo prevede l’utilizzo di una carta di credito con addebito su conto corrente aziendale per l’acquisto di biglietteria aerea e ferroviaria. Per il noleggio di auto e il pagamento di hotel, invece, vengono utilizzate carte di credito aziendali intestate ai dipendenti.
A un anno dalla sua introduzione, la nuova strategia travel del Gruppo Birra Peroni ha già dato concreti risultati. Ma, naturalmente, non mancano ulteriori progetti per il futuro. «Si tratta di verificare quali sono le altre sinergie di Gruppo che possono essere sfruttate per ottimizzare ulteriormente gli investimenti. Mi riferisco, ad esempio, all’organizzazione delle convention e degli incontri aziendali. Se da una parte, infatti, abbiamo definito una gestione operativa ideale per le convention minori, non abbiamo avuto ancora il tempo per fare lo stesso con le convention istituzionali, ma ritengo si debba verificare la fattibilità».

Le nostre schede:
Azienda:
 Birra Peroni-SabMiller Italy
Sedi in Italia e all’estero: direzione generale Roma
Responsabile travel: Alberico Festa, Indirect Procurement manager
Agenzia: Sistina Travel
Tipo di contratto: transaction fee, triennale
Scadenza contratto: marzo 2013
Spese trasferte 2010: 2 milioni di euro
Numeri biglietti aerei e ferroviari: 3500
Tecnologie a supporto: modulo Sarce
Carte di credito utilizzate: circa 300, con addebito su conto corrente dell’azienda

Testo di Anna Fraschini, Mission n. 7, novembre-dicembre 2011

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