Andamento turismo Roma

L’andamento del turismo a Roma è disastroso: intervista a Federalberghi

L’andamento del turismo a Roma e in Italia preoccupa Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma e vicepresidente di Federalberghi nazionale. Ma soprattutto preoccupa e colpisce numerose imprese ricettive in tutto il Paese, con ripercussioni sull’economia nazionale. Come si può rimediare alla situazione? Quali sono le incongruenze? Cosa può fare il Governo?

A queste domande risponde il manager romano, da una vita nel settore alberghiero con la proprietà di 6 strutture tra Roma e Milano.

Gli alberghi hanno avuto sufficienti attenzioni in termini di sostegni e sgravi?

«Fino a luglio 2021 sì: c’erano state attività di sostegno da parte del Governo a favore delle aziende ricettive. L’Esecutivo aveva messo in piedi misure come il bonus affitti, l’esenzione dell’Imu e la cassa integrazione legata all’emergenza Covid-19».

[Leggi cosa diceva Giuseppe Roscioli solo 2 anni fa]

Poi cosa è successo?

«Dall’estate si sono fermate tutte queste azioni. Con ripercussioni negative sull’andamento del turismo a Roma e nel resto d’Italia, che è stato a macchia di leopardo. Lo scorso inverno gli hotel in montagna non hanno lavorato mentre quest’anno sì. Le città d’arte sono rimaste al palo. Insomma: ferme e senza turisti, soprattutto dall’estero. Basti pensare che Roma ha un tasso di internazionalizzazione del 72%. Tradotto: 3 clienti su 4 vengono da oltreconfine.

La metà provengono da Russia, Cina e America. Manca all’appello un pezzo di mondo e non vedo segnali di ritorno, almeno nell’immediato. Inoltre, a Roma sono chiusi 350 hotel su 1200. E le varie restrizioni messe in campo dal Governo hanno peggiorato le cose. Green pass e tamponi hanno fatto sì che nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio altri 50 alberghi abbiano chiuso».

[Approfondisci su un’altra intervista con Giuseppe Roscioli a settembre 2020]

Come ha risentito di queste incongruenze l’andamento del turismo a Roma?

«Incongruenze è dire poco. Infatti, dal 1° febbraio, i turisti che arrivano dai paesi UE possono entrare in Italia senza super green pass (la certificazione verde da vaccinazione o guarigione, ndr), però non possono dormire in albergo se non presentando questa certificazione. E così sono fioccate le disdette. Quasi un cliente su 2 ha cancellato il viaggio.

Siamo praticamente ritornati alla situazione dell’aprile di 2 anni fa. O poco ci manca. Le dò un altro dato: a gennaio, solo a Roma ci sono stati mille licenziamenti nel settore ricettivo perché non è stata prorogata la cassa integrazione Covid, finita il 31 dicembre. Purtroppo questi tagli passano sotto traccia e nessuno ne parla.

Certo, il “bonus affitti” è stato riproposto per questi primi 3 mesi del 2022, insieme al taglio dell’Imu. Ma ci si è dimenticati del semestre luglio-dicembre 2021. Il problema è che la situazione perdurerà».

Quindi il settore è bloccato e non c’è ripresa?

«L’andamento del turismo a Roma è simile se non uguale a quello delle altre città d’arte come Firenze, Milano o Venezia. Tutti gli hotel di queste città – chi più chi  meno – soffriranno sia nel 2022 sia nel 2023. Io credo che torneremo ai volumi del 2019 non prima del 2024. E il Governo cosa farà nel frattempo?

Dimenticavo: nei mesi passati, il turismo è stato aiutato anche dal bonus vacanza. Ora siamo rimasti in balia di noi stessi visto che il governo non dà attenzione. Prevedo altri licenziamenti».

Un commento sul green pass in hotel: cosa propone all’Esecutivo?

«Per entrare in hotel ci vuole il green pass rinforzato, ma per entrare in Italia no. Le pare possibile?

Cosa propongo? Federalberghi propone di far sparire il green pass, come accade nei paesi a noi limitrofi. E poi continuare a dare assistenza alle imprese ricettive tramite stop all’Imu, bonus affitti, moratoria sui mutui o sulle garanzie dei finanziamenti della Cdp. Servono sia liquidità sia supporto vero. A livello locale propongo lo stop alla Tari. Ossia quella imposta sui rifiuti che tanto incide sulla salute delle imprese.

A livello locale, come Federalberghi andremo a chiedere la sospensione temporanea della tassa di soggiorno».

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