Marchionne

Al Salone di Ginevra la Fca del futuro secondo Marchionne

“Toc Toc”; dopo aver aperto le porte a Psa per Opel e Vauxhall, Sergio Marchionne al Salone di Ginevra si aspetta che Mary Barra, la sua corrispettiva in GM, venga ad aprire anche a Fca rilanciando la fusione con il suo gruppo, anche se poi la snobba un po’ affermando che “ora le sinergie sono certamente diminuite di almeno il 20%”. Una affermazione che assieme alla battuta su Volkswagen, “che sicuramente prima o poi ci chiamerà”, o almeno gli citofonerà…, ha detto il numero uno del gruppo indica che una GM senza le attività europee è sicuramente meno appealing per il manager Italo-canadese che si complimenta per le capacità di Carlos Tavares, “esperto in salvataggi”.

Italia, terra di supercar per Marchionne

Alfa Romeo, “che dovrà completare la gamma ma che abbiamo rilanciato con Giulia e Stelvio è che vedremo concreti risultati dal prossimo anno” dice Marchionne, Maserati, oltre naturalmente a Ferrari, queste sono le auto premiamo che l’Italia “sa fare e dovrà fare nel futuro” aggiunge, spiegando che la Panda non sarà più costruita a Pomigliano, dove “si possono costruire auto più complesse”.

E poi parla il manager parla di sè che lascerà Fca nel 2019, ma non Ferrari, dove “prendo solo gli incentivi e quindi devo rimanere se li voglio guadagnare…”anche se certamente non ne avrebbe bisogno. Ma come l’ex-rivale Rosberg si vuole ritirare da campione del mondo… “l’auto di quest’anno è buona ma….” chiosa Sergion come lo chiama il collega Leo Turrini. Intanto le auto del gruppo sono tra le più ammirate in fiera. Vediamo se lo saranno anche le Ferrari in pista.

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