Inquinamento Diesel

Dieselgate 4 anni dopo, Altroconsumo fa nuovi test e sdogana il gasolio

L’inquinamento da motori Diesel è acqua passata. Una serie di nuovi test condotti da Altroconsumo mostra che i propulsori saliti sul banco degli imputati in Italia e all’estero sono molto migliorati. L’associazione lo attribuisce ad una sorta di “effetto Dieselgate” ed è frutto di investimenti da parte delle Case soprattutto in seguito allo scandalo del 2015, che vide protagonista il gruppo Volkswagen e per il quale sono ancora in corso diverse class action in tutto il mondo.

A quattro anni dalle prime cause legali – iniziate oltreoceano quando l’Agenzia americana per la protezione ambientale denunciò il costruttore tedesco per aver ingannato gli utenti, vendendo auto che emettevano più ossido di azoto di quanto dichiarato e aggirando le normative ambientali sulle emissioni dei Diesel –, Altroconsumo ha ri-effettuato dei test sulle emissioni di inquinanti e CO2 delle auto. Le analisi sono state condotte insieme alle principali organizzazioni europee di consumatori e ad Adac, l’automobile club tedesco. Vediamo cosa è emerso.

I vecchi controlli? Inadeguati. I motori Diesel oggi sono migliorati

Il famigerato Dieselgate ha portato alla luce l’inadeguatezza dei sistemi di controllo delle emissioni, che sono risultati aggirabili dalle case automobilistiche: da allora gli standard di omologazione sono cambiati e proprio da poche settimane è entrato in vigore lo standard Euro 6D Temp che non solo fissa limiti di emissioni, ma rende anche più stringente ed efficace il modo in cui vengono misurate.

Scopri le 5 auto più “green” (2 di queste sono Diesel)

Allo scoppio del caso che vide coinvolte le auto Euro 5 di Volkswagen, Audi, Seat e Skoda, Altroconsumo e le organizzazioni di consumatori Test-Achats in Belgio, OCU in Spagna, DECO Proteste in Portogallo (riunite sotto la sigla Euroconsumers, insieme ai brasiliani di Proteste) hanno avviato class action nei rispettivi Paesi per chiedere che i clienti europei fossero risarciti proprio come quelli statunitensi.

75mila aderenti alal class action Dieselgate in italia

In Italia sono 75mila le adesioni alla class action promossa dall’associazione al Tribunale di Venezia. Si tratta di un processo lungo e complesso (la prossima udienza è prevista per la fine di marzo 2020, salvo rinvii), che va avanti con atti e perizie tecniche con cui i legali dei consumatori stanno rispondendo ai tentativi del gruppo tedesco di contestare la legittima richiesta di risarcimento e il diritto a partecipare degli aderenti.

In occasione del 4° anniversario di questa difficile vicenda, Euroconsumers chiede al gruppo Volkswagen di voltare definitivamente pagina e mettere la parola fine allo scandalo delle emissioni, riconoscendo agli interessati il risarcimento che gli spetta.

L’appello di Euroconsumer è stato esteso anche alle istituzioni attraverso una lettera aperta alla neo eletta presidentessa della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. In essa si chiede di convincere il costruttore ad andare incontro alle legittime richieste. Quattro anni fa, l’allora Commissione europea era all’inizio del suo mandato: le speranze erano molte, ma purtroppo non sono state abbastanza forti da convincere Volkswagen.

Motori Diesel meglio dei benzina

Dunque, rispetto ai test condotti precedentemente sembra proprio che i produttori abbiano subito una sorta di “effetto Dieselgate”. Le emissioni di inquinanti dei motori a gasolio sono diminuite molto, proprio per consentire alle auto di superare le più stringenti prove di omologazione.

Addirittura, Altroconsumo fa sapere che la situazione tra Diesel e benzina risulta quasi ribaltata, al punto che oggi il primo inquina meno del secondo.

Leggi l’articolo sull’andamento del mercato auto e delle alimentazioni.

Le auto ibride, invece, sono risultate migliori solo se usate in città. Sui percorsi extraurbani inquinano quanto un’auto a benzina, in quanto l’apporto del motore elettrico diventa trascurabile. Per quanto riguarda le auto elettriche, le cui emissioni sono pari a zero, dobbiamo fare riferimento all’inquinamento legato alla produzione dell’elettricità che le alimenta. Se arriva da combustibili fossili non vi è un vantaggio per l’ambiente. Nel nostro Paese, la produzione di elettricità è frutto di un mix energetico di fonti rinnovabili e fossili, per cui le migliori vetture elettriche comportano emissioni di CO2 al di sotto dei 50 g/km, inferiori a quelle delle vetture tradizionali.

Il test sulle emissioni di Altroconsumo: metodologia e classifica

Il nuovo test sulle emissioni delle auto di Altroconsumo, comprende 3 fasi:
– controllo del ciclo di omologazione su rulli (Wltp) previsto dai test europei;
– controllo del ciclo “autostradale” per rilevare emissioni e consumi delle auto ad alte velocità, non previsto dai test europei;
– solo per le auto che hanno superato le due prove precedenti: test su strada Rde (real driving emissions).

Quest’ultimo viene eseguito installando sulla vettura in marcia una apposita apparecchiatura che misura le emissioni lungo un tragitto predefinito, stabilito dalla regolamentazione europea.

Le tre prove portano a un punteggio Ecotest totale, ottenuto per ogni auto dalla media dei punteggi sul consumo di carburante e sulle emissioni di inquinanti. Qui di seguito, i risultati e a questo link la comunicazione dell’associazione.

Motori Diesel

 

 

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