Sensibili? Sì, alla CO2

In tempi di crisi, “sostenibilità” è soltanto una parola oppure è davvero un impegno concreto? Quando scelgono i fornitori, le aziende mirano anche a ridurre l’impatto delle trasferte sull’ambiente, oppure si fanno guidare quasi esclusivamente dalla convenienza delle tariffe? A detta di numerosi studi, l’attenzione verso il green non è soltanto di facciata. Una ricerca condotta lo scorso anno da GFK Eurisko e Fondazione Sodalitas, ad esempio, rivelava che oggi ben il 75% delle piccole e medie imprese (che costituiscono, come è noto l’ossatura del sistema economico italiano) sono dotate di una figura dedicata alla gestione della CSR. Il 73% considera importanti gli aspetti ambientali e l’83% quelli sociali. Nei criteri presi in considerazione nella scelta dei fornitori, inoltre, il 63% delle imprese indica il rispetto di criteri etici, sociali e ambientali.
Di questo tema abbiamo parlato con Luca Guzzabocca, co-chairman di Acquisti & Sostenibilità, associazione che da tempo si occupa di questi temi, studiandoli, sostenendoli e divulgandoli presso le aziende pubbliche e private.

In base alle vostre rilevazioni, quanto incide oggi l’attenzione verso la sostenibilità ambientale sulla scelta dei servizi di travel all’interno delle aziende?
«Lo studio A&S Watch Business Travel Sostenibile, realizzato da Acquisti & Sostenibilità in collaborazione con HRG alla fine del 2011, ci conferma che la sensibilità delle aziende verso i temi ambientali è in crescita ed è rivolta quasi esclusivamente alla riduzione delle emissioni di CO2. Questo coincide peraltro con il fenomeno della riduzione delle spese di viaggio e del numero delle trasferte, che tutte le aziende in ogni settore stanno attuando ormai da circa due anni. Viaggiare meno ha come diretta conseguenza la riduzione delle emissioni, accentuata dall’inserimento in travel policy di mezzi di trasporto meno inquinanti dell’aereo. Inoltre, le tecnologie di comunicazione oggi permettono di evitare gli spostamenti non strettamente necessari».

Qualche dato?

«In una survey del 2010 condotta in Italia, a cui abbiamo collaborato per la specifica sezione sulla sostenibilità dei viaggi d’affari, emergeva che il 21% degli intervistati aveva già messo a punto delle green travel policy, mentre il 35% progettava di farlo in futuro. I dati però non sono semplici da interpretare perché talvolta nel processo decisionale e di gestione sono coinvolte molteplici funzioni aziendali (responsabili Acquisti, travel manager, direttori HR ecc.), i cui obiettivi spesso non coincidono con quelli strategici aziendali.».

In quale ambito le scelte di direttori Acquisti e travel manager sono più “ecocompatibili”?
«Sicuramente gli sforzi e le decisioni primarie delle aziende si concentrano nella scelta dei mezzi di trasporto (uso del treno al posto dell’aereo, inserimento nei parchi auto di autovetture elettriche o in pool, mezzi pubblici), così come nella decisione di viaggiare il meno possibile. Entrambe le decisioni hanno un effetto positivo sull’ambiente. Un altro concetto emergente, ma molto interessante, è quello della “mobilità integrata” che porta l’azienda a prendere in considerazione una gestione del business travel a 360 gradi (hotel, mezzi di trasporto, auto a noleggio, mezzi pubblici, tecnologie), rendendo completamente sostenibile la mobilità aziendale».

E i fornitori? In quale direzione va l’offerta?
«È significativo che quasi nessuna azienda consideri nel proprio vendor rating il fattore sostenibilità dei propri fornitori. Per contro, la compensazione delle emissioni Co2 è ormai una proposta che appartiene a tutti i principali attori del mondo dei viaggi d’affari. Ritengo comunque che un programma di compensazione, se pur positivo nel suo intento, non dovrebbe rimanere un fatto isolato e non andrebbe usato solo come leva di marketing, ma nell’ambito di iniziative e progetti organici atti a ridurre l’impatto ambientale della propria struttura».

Per quanto riguarda gli alberghi quali criteri vengono adottati per la scelta delle strutture? Quali fattori vengono considerati più rilevanti nella selezione di hotel green?
«Su questo aspetto siamo ancora molto indietro: alcuni hotel – soprattutto le grandi catene alberghiere – si sono dotate di interessanti programmi di sostenibilità, ma purtroppo è ancora molto basso l’interesse e la considerazione delle aziende clienti in fase di selezione e scelta finale. Questo fattore, almeno in Italia, non rappresenta ancora un elemento “strutturale” di distinzione e un criterio di assegnazione per il programma di hôtellerie».
Ci auguriamo che lo diventi.

ACQUISTI & SOSTENIBILITA’
Prevenzione e riduzione degli sprechi di ogni genere, attenzione all’utilizzo delle risorse naturali e loro riutilizzo, riduzione delle emissioni di CO2, rispetto delle biodiversità, dei lavoratori, dei diritti umani: questi sono solo alcuni degli argomenti di cui si occupa Acquisti e Sostenibilità, organizzazione non-profit che si occupa di sostenibilità lungo tutta la catena di fornitura. L’associazione è stata fondata nel 2007 da Angelo Spina e Luca Guzzabocca con l’obiettivo di creare valore sociale, economico e ambientale informando, mettendo in contatto, supportando, indirizzando le organizzazioni private e pubbliche, di qualsiasi settore merceologico, nello sviluppo delle loro iniziative di sostenibilità. L’associazione svolge ricerche, fornisce dati, propone attività formative. Inoltre crea progetti ad hoc, organizza eventi, progetti formativi ed è impegnata a divenire un punto di riferimento in Italia per la diffusione della conoscenza su queste tematiche, incoraggiando i professionisti della corporate social responsibility, degli acquisti e della gestione delle forniture, di marketing e vendite a essere in prima linea nel promuovere e supportare la Sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Acquisti & Sostenibilità è membro dello Strategic Supply Chain Group di Londra. Per informazioni: www.acquistiesostenibilita.org.

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