Usa: code in aeroporto? Colpa (anche) delle tasse sui bagagli

L’invito arriva da sue senatori americani: se le compagnie aeree abbassassero o togliessero gli extra sui bagagli spediti al check in, in aeroporto le code ai controlli di sicurezza sarebbero più corte, servirebbe meno personale per controllare chi parte e meno businessman (e non solo) perderebbero il proprio volo.

I senatori Edward Markey e Richard Blumenthal hanno scritto direttamente a una dozzina fra i maggiori vettori made in Usa, proprio per chiedere questa misura, che avrebbe come conseguenza immediata che molti spedirebbero il proprio bagaglio già dal check in, senza portarselo dietro nelle fasi di imbarco e a bordo obbligando gli addetti ai controlli a ispezioni supplementari.

La presa di posizione dei senatori (entrambi Democratici) è arrivata dopo che il direttore della TSA (l’agenzia federale che si occupa dei controlli di sicurezza negli scali Usa) aveva sottolineato il forte aumento dei bagagli controllati proprio per il fatto che molti passeggeri preferiscono non spedirli a causa degli extra imposti dalle compagnie. “La TSA – hanno scritto i rappresentanti del Congresso – ci ha informato che nei punti di controllo dove operano vettori che chiedono l’extra sul bagaglio spedito transitano il 27% in più di valigie rispetto a quelli dove questo non avviene”.

Tutto è iniziato nel 2007 a causa del picco del prezzo del petrolio: molte compagnie hanno iniziao a chiedere una media di 20 dollari per ogni collo spedito al check in e addirittura di più per il secondo. E il crollo del prezzo del greggio non ha interrotto questa pratica.

Pronta la risposta di Airlines for America, l’associazione dei principali vettori con sede negli Stati Uniti: “Non abbiamo alcun dato che ci porta a pensare che chiedere un extra per spedire il bagaglio porti a un aumento del 27% del numero di valigie portate a mano. Anche perché la maggior parte dei passeggeri che fanno il check in non pagano per questa operazione”. L’associazione ha rilanciato, accusando la TSA di impiegare personale male addestrato e incapace di effettuare controlli sicuri soprattutto durante i giorni o i mesi di alta stagione, al punto che in certi periodi le code ai controlli della TSA sono “inaccettabili” come ha detto un portavoce dell’associazione “al punto che i passeggeri aspettano in coda fino a un’ora”.  E in migliaia perdono il proprio volo o la coincidenza.

Intanto la Tsa sta testando delle corsie riservate per quei passeggeri che viaggiano con un solo bagaglio a mano. Intanto i vettori hanno lanciato #hatethewait (odio l’attesa), una campagna che invita i passeggeri ascattare foto delle lunghe code e a inviarle alle compagnie stesse. Mentre i gestori di alcuni aeroporti stanno pensando di licenziare il personale TSA e assumere una sicurezza privata, anche se le cose potrebbero non cambiare dato che l’agenzia federale ha visto un calo del 7% degli strumenti a raggi X a causa di un taglio al budget federale, mentre allo stesso tempo i passeggeri che nel 2016 transiteranno negli scali Usa si aspetta che crescano del 12%.

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