rapporto aniasa 2021

Rapporto Aniasa 2021: i dati di tutte le formule di noleggio auto

Il Rapporto Aniasa 2021 sulle formule di noleggio dell’auto mostra un anno (il 2020) in cui il noleggio a lungo termine ha retto l’impatto della pandemia. Merito delle aziende del settore che hanno introdotto nuove forme di servizio più flessibili e hanno prolungato i contratti b2b. Il presidente dell’associazione confindustriale, Massimiliano Archiapatti, osserva: «Turismo fermo e mobilità urbana rallentata hanno portato le immatricolazioni delle imprese rappresentate da Aniasa indietro di 6 anni. Il nostro è un settore a due facce: quella del Travel con car sharing e noleggio a breve termine azzerati mentre il Nlt appare in sostanziale tenuta».

I trend attesi nel 2021: quest’anno, il noleggio a lungo termine vedrà 75mila contratti ai privati (non Partite Iva) e uno shift più deciso verso le motorizzazioni sostenibili (EV e Phev).

Rapporto Aniasa 2021: i numeri

Subito i numeri: i noleggiatori hanno immatricolato 350mila veicoli (anche Lcv) nel 2020, contro i 525mila dell’anno precedente. La flessione è del 33%. In linea con l’andamento dell’automotive nel 2020 che ha perso il 27% nelle passengers cars.

In particolare, la clientela aziendale ha mantenuto la flotta stabile a un milione di mezzi. Sono 85mila le società con un parco auto di servizio e in fringe benefit che ricorrono al Nlt. Anche la Pubblica Amministrazione ne fa  ampio ricorso: sono 2.900 le PA che attraverso le gare di Consip (la centrale acquisti della PA italiana) noleggiano.

Confronta con il Rapporto Aniasa 2020 sui dati del 2019.

Il noleggio a lungo termine

La flotta dei veicoli in noleggio a lungo termine è cresciuta di oltre il 7%.

Cosa significa? «Che la capacità di attirare nuovi clienti, conservando nel contempo quelli esistenti, è più tonica che mai», spiega Aniasa. Quindi, se nel 2019 in media 860mila persone guidavano un mezzo in noleggio a lungo termine, lo scorso anno sono salite a 923mila.

Tuttavia, il fatturato è cresciuto appena del 2%. Il business mid term, inferiore ai 12 mesi «ha segnato il passo e quello classico oltre 12 mesi ha fatto appena meglio, segno che dall’usato è venuto un contributo molto forte».

Altri dati utili: il canone medio sui noleggi sopra i 12 mesi ha segnato una flessione del 6%, attestandosi sui 447 euro contro i 509 precedenti.

Infine, le immatricolazioni sono diminuite di un quarto (213.000 vetture) e hanno visto uno spostamento del mix dai motori diesel solo termici, passati dal 67 al 56%, a quelli ibridi, anche con la spina.

Il noleggio a breve termine perde il 52% del fatturato

Il segmento più sofferente è il noleggio a breve termine.

Chiamato in gergo rent a car, perde il 52% il fatturato e registra il 60% di vetture in meno.

Archiapatti: «I noleggiatori hanno lavorato sui costi senza risparmiare sull’igienizzazione, parte integrante della sicurezza. Sono rimasti aperti e attivi, in primis con furgoni che sono stati impiegati anche nella campagna vaccinale».

Le aziende nel Nbt hanno attinto a 8 milioni di ore di cassa integrazione, continuando a far funzionare gli oltre 1.100 punti di noleggio in Italia. Nell’augurio

Il car sharing nel 2020

Con 6 milioni di condivisioni d’auto effettuate, il car sharing perde il 53% e il 27% dei veicoli in flotta. Si è estesa la durata: non si tratta più solo di noleggi di minuti/ore, ma anche settimanali e di giornate intere. Le municipalità hanno azzerato gli oneri comunali in alcuni casi, ad esempio Roma.

Da parte di Aniasa viene l’appoggio a questa formula di mobilità condivisa e la richiesta è di allineare l’Iva al pari dell’aliquota per il trasporto urbano di persone, cioè del 10%.

Secondo una recente analisi, in un sistema articolato di car sharing, ogni auto in condivisione può arrivare a sostituire fino a 11 vetture di proprietà «con immediate ricadute positive su emissioni di CO2 dirette e sulla fluidità della mobilità», si legge nel Rapporto Aniasa 2021.

Alimentazioni della flotta del noleggio a lungo termine

La flotta del Nlt nel 2020 è alimentata a diesel per il 56,5% dal 67% del 2019. La quota dei motori a benzina scende dal 22% al 17,7%. Le ibride salgono dal 6,3% al 18%. Il metano rimane all’1,4%, il Gpl flette all’1,6%, le auto elettriche conquistano una quota del 5% dall’1,3%.

Questi valori sono da leggere in un’ottica di sostenibilità, poiché queste auto con motorizzazioni nuove presto andranno al mercato dell’usato: «L’espansione dei mezzi plug in hybrid e delle vetture full electric contribuirà a svecchiare il circolante italiano», sottolinea Archiapatti.

Oggi quasi 2 auto elettrificate su 5 vendute sono del noleggio e presto torneranno sul mercato a prezzi vantaggiosi. Perciò Aniasa chiede da tempo incentivi anche per l’acquisto di auto usate.

Solo nel 2020 sono stati venduti oltre 280mila veicoli tutti Euro6 ex noleggio.

Archiapatti: «Se tutte le Euro 0, 1,2 3, 4 in circolazione fossero sostituite con auto usate provenienti dal noleggio si otterrebbe il risultato di aria più pulita come da un blocco per l’intera città di Roma per 9 mesi continuativi».

Leggi la crisi del chip frena l’autonoleggio, prenotate in anticipo.

Il nodo Pubblica Amministrazione

L’anno del Covid-19 è stato particolarmente difficile nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.

Oltre al problema del Documento Unico digitale di proprietà e di circolazione, c’è stato il caos del bollo. Oggi si aggiunge che alcune Regioni stanno imponendo il pagamento della tassa sulle auto ibride ed elettriche se i veicoli sono a noleggio. Un’altra matassa da dipanare.

Intanto, Aniasa ha incaricato Ambrosetti per studiare il rinnovo della governace dell’associazione, in uno sguardo sempre più allargato alla mobilità del futuro. Il sodalizio si è già ampliato a rappresentare anche la mobilità condivisa e la telematica, dunque la descrizione dell’acronimo diventa: Associazione nazionale industria dell’autonoleggio, della sharing mobility e dell’automotive digital.

Scarica da questa pagina il Rapporto Aniasa 2021.

Telematica e flotte del noleggio: la diffusione

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