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Cancellata la Conferenza europea di GBTA a Berlino

Ieri la conferenza europea di Gbta a Berlino è stata cancellata e rimandata al febbraio/marzo 2022. La più importante associazione globale di business travel si riuniva al centro congressi Estrel dal 6 all’8 dicembre. Aveva ottenuto pochi giorni prima, dal Senato della città, il via libera per svolgere la riunione con le più alte misure di sicurezza. Oltre al Green Pass, per soli vaccinati o guariti, infatti, era richiesto un tampone negativo per accedere all’evento, eseguito nelle 24 ore dall’ingresso.

Ecco che i delegati erano stati informati di potere eseguirlo direttamente nella location, prenotandosi qui.

Berlino, tra l’altro, dal 15 novembre ha adottato la legislazione delle 2G, accettando quindi la certificazione verde ottenuta esclusivamente nei casi di completa vaccinazione oppure guarigione dal Covid-19 e non esibendo un tampone negativo.

Ascolta il video della presidente di Gbta, Suzanne Neufang, che rassicurava i delegati della Conferenza europea di Berlino

Conferenza GBTA a Berlino: perché la cancellazione?

Di ieri l’accorata comunicazione da parte dello staff di Gbta Europe.

Con rammarico e saggezza, l’ente europeo ha preso la decisione di rimandare di almeno 3 mesi l’appuntamento che riunisce gli stakeholder dei viaggi d’affari. I quali non si riuniscono in presenza a livello internazionale dall’ultima edizione di Monaco di Baviera, nel 2019.

«Questa settimana ci ricordiamo che nulla è facile o prevedibile per quanto riguarda arrivare dall’altra parte di questa pandemia», è l’incipit della lettera inviata a tutti i prenotati, la redazione di Mission compresa in quanto media partner della Gbta Europe Conference 2021.

Continua: «A causa dei nuovi sviluppi intorno alla variante Omicron del Covid-19 e delle restrizioni di viaggio e per i meeting recentemente introdotte, Gbta riprogramma la conferenza in presenza a Berlino per la fine di febbraio 2022».

L’associazione ribadisce che tutte le misure erano state considerate per la sicurezza dei partecipanti.

Ttuttavia «in pochi giorni il mondo ha vissuto l’ascesa della variante Omicron come un nuovo fattore nel panorama della pandemia. Motivo per cui la salute pubblica, la resilienza e la rapidità delle decisioni devono essere la nostra nuova norma nei viaggi di lavoro».

Oggi – conclude la nota di Suzanne Neufang – tutte le azioni intraprese, da Governi e imprese «dovrebbero concentrarsi sulla vaccinazione e sul rischio individuale del viaggiatore invece che sulle restrizioni di viaggio di vasta portata o sulla chiusura delle frontiere». Ma purtroppo, di fatto, è quanto sta accadendo.

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