fiere da settembre

Fiere da settembre in Italia, per non perdere competitività

Fiere da settembre in Italia: in attesa della data ufficiale dal Governo, gli enti cominciano ad organizzarsi per ripartire sullo scorcio della fine delle vacanze per la più parte degli italiani. I protocolli per la ripartenzadi cui vi abbiamo scritto qui – sono già nelle mani delle task force istituzionali e Aefi ricorda che «stiamo lavorando insieme ai nostri 40 associati per avere una data certa per il riavvio dell’attività – spiega il presidente Giovanni Laezza -. Siamo convinti che serva un’azione congiunta di tutto il comparto per raggiungere al più presto l’obiettivo e poter tornare ad esercitare il nostro ruolo di leva della politica industriale ed efficace strumento al servizio delle imprese».

Oggi peraltro è la giornata mondiale delle fiere e la “data certa” sarebbe potuta arrivare per dare un segnale positivo e di incoraggiamento ad un comparto che genera 60 miliardi di fatturato all’anno. Per non dimenticare che è responsabile del 50% delle esportazioni delle imprese che vi partecipano.

3 giugno giornata mondiale delle fiere

Ogni anno, in tutto il mondo, i 32.000 eventi fieristici coinvolgono oltre 300 milioni di visitatori e 4.500.000 imprese espositrici. Spiega Aefi: «Uno scenario in cui l’Italia, al secondo posto in Europa e quarta a livello mondiale, è sempre stata protagonista indiscussa. Infatti, si contano 200.000 espositori e più di 20.000 operatori a livello globale. Circa mille le manifestazioni ogni anno».

Ecco che l’associazione ha chiesto al Governo un fondo per ripartire.

Se ciò non dovesse accadere «il rischio sarebbe quello di avvantaggiare i competitor stranieri e di non poter rispettare l’impegno nei confronti delle imprese che ogni anno scelgono le fiere italiane per la crescita del proprio business e per la promozione dei prodotti».

Vedi qui il video “Siamo, facciamo” realizzato da Aefi per la giornata mondiale.

Le fiere generano valore per l’occupazione e i territori. A livello mondiale, secondo i dati Ufi 2019, sono 116 i miliardi di euro di spesa di espositori e visitatori. Le persone occupate nel settore sono 1,3 milioni. Queste ultime salgono a 3,2 milioni considerando l’indotto di trasporti, ricettività e ristorazione.

Fiere da settembre: Firenze pronta con il percorso Covid free

Tra gli associati di Aefi c’è Firenze Fiera che fa sapere di attendere almeno 100mila visitatori distribuiti in 74 eventi, appena il Governo darà il via libera. In particolare, entro dicembre 2020 sono 50mila i partecipanti previsti alla Fortezza da Basso e a Villa Vittoria per 56 congressi ed eventi già opzionati. Almeno altri 50mila sono attesi alle manifestazioni fieristiche, a iniziare da Pitti Immagine Uomo riprogrammato dal 2 al 4 settembre. Per finire con Didacta Italia (28-30 ottobre) e Mida – 84^ Mostra internazionale dell’artigianato, dal 16 al 20 dicembre.

Dietro il suggerimento di istituzioni, stakeholder e di Firenze Fiera, il Destination Florence convention & visitors bureau sta predisponendo un percorso Covid free per i visitatori che verranno a fiere e congressi, da quando arriveranno in città a quando andranno via.

Fiere e protocollo anti Coronavirus

Come accennavamo, Aefi ha inviato un protocollo di sicurezza dettagliato per la ripartenza in sicurezza delle fiere italiane. Il documento contiene misure che seguono la logica della precauzione ed attuano le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell’Autorità sanitaria (l’Istituto superiore di sanità).

Le norme vanno dal distanziamento sociale, all’informazione e al corretto utilizzo dei DPI. Dalle procedure di controllo sanitario agli ingressi, alla corretta pulizia e sanificazione della sede in cui si svolge la manifestazione, prima durante e al termine di ogni evento. Fino al piano di emergenza sanitaria Covid19 che prevede anche la predisposizione di adeguati locali ed il presidio medico presente in fiera.

Per quanto concerne le modalità di accesso di fornitori ed allestitori, il transito e l’uscita saranno predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto.

Allo stesso modo, l’accesso ai visitatori ed espositori avverrà con procedure di ingresso, transito, uscita, modalità, percorsi e tempistiche predefinite.

Ogni fiera e gestore del quartiere disporrà inoltre l’obbligatorietà della mascherina per operatori e visitatori, con fornitura all’ingresso per chi ne fosse sprovvisto.

Aefi ha fatto chiaramente presente che la distanza di un metro tra le persone può essere garantita, viste le sufficienti capienze degli spazi interni ed esterni. A tal proposito, in caso di appuntamenti con grandi afflussi di pubblico, si ipotizza di allugarne la durata. La biglietteria online non è certo un problema dei gestori.

Da dove vengono le indicazioni per riaprire le esposizioni

Le misure indicate nel protocollo di Aaefi dovranno essere attivate e rese operative, di volta in volta, secondo il criterio di proporzionalità. Dunque in relazione a dimensione e tipologia degli eventi e all’affluenza.

Si tratta di un documento che tiene conto di un complesso sistema di regole attivate durante il Coronavirus da 6 macro-organismi.

A cominciare dalla normativa nazionale sull’emergenza pandemica Covid-19, cui si sommano i provvedimenti regionali e delle Province autonome in materia di indicazioni igienico-sanitarie. E ancora, le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il protocollo del 24 aprile 2020, condiviso tra Governo e parti sociali. Il documento tecnico dell’Inail sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione (aprile 2020). Infine, le indicazioni per la riapertura delle manifestazioni fieristiche messa a punto da Ufi, l’Unione mondiale delle manifestazioni fieristiche.

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